domenica 2 dicembre 2018

La Stampa 2.12.18
Auto in fiamme, palazzi bruciati e scontri
La guerriglia dei gilet gialli devasta Parigi

Paolo Levi

Oltre cento feriti, di cui uno in coma, auto e negozi in fiamme, i grandi magazzini del centro evacuati, una statua della Marianna repubblicana presa a picconate e l’Arco di Trionfo imbrattato da scritte anti-Macron: ha assunto dimensioni pressoché incontrollabili la furia devastatrice dei casseurs che in occasione del quindicesimo giorno consecutivo di proteste dei gilet-gialli, hanno scatenato Arancia Meccanica nel cuore di Parigi, dopo i danni per oltre un milione di euro già causati la settimana scorsa sui Campi-Elisi. Da Buenos Aires, dove si trovava per il G20, Emmanuel Macron ha condannato le violenze, tenendo a «scagionare» la stragrande maggioranza di casacche gialle pacifiche scese in piazza contro l’innalzamento delle accise sul diesel e per la difesa del potere d’acquisto. «Quanto accaduto a Parigi - ha detto Macron - non ha nulla a che vedere con l’espressione pacifica di una rabbia legittima. Nessuna causa può giustificare che le forze dell’ordine vengano attaccate, che i negozi vengano saccheggiati, che palazzi pubblici o privati vengano incendiati, che passanti o giornalisti vengano minacciati». Chi ha messo a ferro e fuoco Parigi «non vuole il cambiamento, vuole il caos», ha avvertito, garantendo che i violenti «verranno identificati» e processati.
Alle 19,30 di ieri sera, erano oltre 260 gli individui fermati. Secondo l’ultimo bilancio del ministro dell’Interno, Christophe Castaner, oltre cento i feriti, di cui almeno 14 agenti di polizia. Tra i manifestanti uno è finito in coma, travolto dalla pesante inferriata dei Giardini delle Tuileries divelta da un gruppo di facinorosi. In tutto il Paese, i manifestanti gilets-jaunes sono stati 75.000, a Parigi 5.500.In serata, mentre le autorità parlavano di un progressivo ritorno alla calma, alcuni quartieri della capitale, in particolare, attorno agli Champs-Elysées e sulla rue de Rivoli apparivano devastati. Decine e decine di carcasse di auto ancora fumanti, vetrine di negozi, banche, agenzie, sono spaccate, vetri ovunque e poca illuminazione. Molti locali commerciali sono distrutti e svuotati all’interno. A metà pomeriggio, mentre le violenze si allargavano a macchia d’olio anche in molte zone del centro, incluso tra il Louvre e l’Opéra, sono stati evacuati i grandi magazzini Printemps e Lafayette, meta dello shopping natalizio per milioni di parigini e turisti. «I gilet gialli trionferanno»: si legge in una delle scritte con cui i casseurs hanno imbrattato l’Arco di Trionfo, tra i monumenti simbolo della Francia dove riposa il milite ignoto, distruggendo, tra l’altro, diversi oggetti esposti nel piccolo museo all’interno.
Questa mattina, Macron presiederà un vertice di sicurezza nazionale. Una riunione di crisi per valutare i danni è stata convocata anche dalla sindaca, Anne Hildalgo, «triste e profondamente indignata», per la giornata nera. «Il nostro Paese - osserva la socialista - si trova davanti ad una crisi maggiore. Potremo risolverla solo attraverso il dialogo». Mentre la leader Rn, Marine Le Pen, esprime «disgusto» e accusa l’esecutivo di infiammare questo clima «insurrezionale», tante casacche gialle deplorano che l’azione dei violenti eclissi la protesta pacifica. In loro sostegno anche Brigitte Bardot ha indossato un gilet-jaune: «Macron - ha accusato BB - uccide la povera gente. Finirò col diventare comunista...».Oltre cento feriti, di cui uno in coma, auto e negozi in fiamme, i grandi magazzini del centro evacuati, una statua della Marianna repubblicana presa a picconate e l’Arco di Trionfo imbrattato da scritte anti-Macron: ha assunto dimensioni pressoché incontrollabili la furia devastatrice dei casseurs che in occasione del quindicesimo giorno consecutivo di proteste dei gilet-gialli, hanno scatenato Arancia Meccanica nel cuore di Parigi, dopo i danni per oltre un milione di euro già causati la settimana scorsa sui Campi-Elisi. Da Buenos Aires, dove si trovava per il G20, Emmanuel Macron ha condannato le violenze, tenendo a «scagionare» la stragrande maggioranza di casacche gialle pacifiche scese in piazza contro l’innalzamento delle accise sul diesel e per la difesa del potere d’acquisto. «Quanto accaduto a Parigi - ha detto Macron - non ha nulla a che vedere con l’espressione pacifica di una rabbia legittima. Nessuna causa può giustificare che le forze dell’ordine vengano attaccate, che i negozi vengano saccheggiati, che palazzi pubblici o privati vengano incendiati, che passanti o giornalisti vengano minacciati». Chi ha messo a ferro e fuoco Parigi «non vuole il cambiamento, vuole il caos», ha avvertito, garantendo che i violenti «verranno identificati» e processati.
Alle 19,30 di ieri sera, erano oltre 260 gli individui fermati. Secondo l’ultimo bilancio del ministro dell’Interno, Christophe Castaner, oltre cento i feriti, di cui almeno 14 agenti di polizia. Tra i manifestanti uno è finito in coma, travolto dalla pesante inferriata dei Giardini delle Tuileries divelta da un gruppo di facinorosi. In tutto il Paese, i manifestanti gilets-jaunes sono stati 75.000, a Parigi 5.500.In serata, mentre le autorità parlavano di un progressivo ritorno alla calma, alcuni quartieri della capitale, in particolare, attorno agli Champs-Elysées e sulla rue de Rivoli apparivano devastati. Decine e decine di carcasse di auto ancora fumanti, vetrine di negozi, banche, agenzie, sono spaccate, vetri ovunque e poca illuminazione. Molti locali commerciali sono distrutti e svuotati all’interno. A metà pomeriggio, mentre le violenze si allargavano a macchia d’olio anche in molte zone del centro, incluso tra il Louvre e l’Opéra, sono stati evacuati i grandi magazzini Printemps e Lafayette, meta dello shopping natalizio per milioni di parigini e turisti. «I gilet gialli trionferanno»: si legge in una delle scritte con cui i casseurs hanno imbrattato l’Arco di Trionfo, tra i monumenti simbolo della Francia dove riposa il milite ignoto, distruggendo, tra l’altro, diversi oggetti esposti nel piccolo museo all’interno.
Questa mattina, Macron presiederà un vertice di sicurezza nazionale. Una riunione di crisi per valutare i danni è stata convocata anche dalla sindaca, Anne Hildalgo, «triste e profondamente indignata», per la giornata nera. «Il nostro Paese - osserva la socialista - si trova davanti ad una crisi maggiore. Potremo risolverla solo attraverso il dialogo». Mentre la leader Rn, Marine Le Pen, esprime «disgusto» e accusa l’esecutivo di infiammare questo clima «insurrezionale», tante casacche gialle deplorano che l’azione dei violenti eclissi la protesta pacifica. In loro sostegno anche Brigitte Bardot ha indossato un gilet-jaune: «Macron - ha accusato BB - uccide la povera gente. Finirò col diventare comunista...».
Oltre cento feriti, di cui uno in coma, auto e negozi in fiamme, i grandi magazzini del centro evacuati, una statua della Marianna repubblicana presa a picconate e l’Arco di Trionfo imbrattato da scritte anti-Macron: ha assunto dimensioni pressoché incontrollabili la furia devastatrice dei casseurs che in occasione del quindicesimo giorno consecutivo di proteste dei gilet-gialli, hanno scatenato Arancia Meccanica nel cuore di Parigi, dopo i danni per oltre un milione di euro già causati la settimana scorsa sui Campi-Elisi. Da Buenos Aires, dove si trovava per il G20, Emmanuel Macron ha condannato le violenze, tenendo a «scagionare» la stragrande maggioranza di casacche gialle pacifiche scese in piazza contro l’innalzamento delle accise sul diesel e per la difesa del potere d’acquisto. «Quanto accaduto a Parigi - ha detto Macron - non ha nulla a che vedere con l’espressione pacifica di una rabbia legittima. Nessuna causa può giustificare che le forze dell’ordine vengano attaccate, che i negozi vengano saccheggiati, che palazzi pubblici o privati vengano incendiati, che passanti o giornalisti vengano minacciati». Chi ha messo a ferro e fuoco Parigi «non vuole il cambiamento, vuole il caos», ha avvertito, garantendo che i violenti «verranno identificati» e processati.
Alle 19,30 di ieri sera, erano oltre 260 gli individui fermati. Secondo l’ultimo bilancio del ministro dell’Interno, Christophe Castaner, oltre cento i feriti, di cui almeno 14 agenti di polizia. Tra i manifestanti uno è finito in coma, travolto dalla pesante inferriata dei Giardini delle Tuileries divelta da un gruppo di facinorosi. In tutto il Paese, i manifestanti gilets-jaunes sono stati 75.000, a Parigi 5.500.In serata, mentre le autorità parlavano di un progressivo ritorno alla calma, alcuni quartieri della capitale, in particolare, attorno agli Champs-Elysées e sulla rue de Rivoli apparivano devastati. Decine e decine di carcasse di auto ancora fumanti, vetrine di negozi, banche, agenzie, sono spaccate, vetri ovunque e poca illuminazione. Molti locali commerciali sono distrutti e svuotati all’interno. A metà pomeriggio, mentre le violenze si allargavano a macchia d’olio anche in molte zone del centro, incluso tra il Louvre e l’Opéra, sono stati evacuati i grandi magazzini Printemps e Lafayette, meta dello shopping natalizio per milioni di parigini e turisti. «I gilet gialli trionferanno»: si legge in una delle scritte con cui i casseurs hanno imbrattato l’Arco di Trionfo, tra i monumenti simbolo della Francia dove riposa il milite ignoto, distruggendo, tra l’altro, diversi oggetti esposti nel piccolo museo all’interno.
Questa mattina, Macron presiederà un vertice di sicurezza nazionale. Una riunione di crisi per valutare i danni è stata convocata anche dalla sindaca, Anne Hildalgo, «triste e profondamente indignata», per la giornata nera. «Il nostro Paese - osserva la socialista - si trova davanti ad una crisi maggiore. Potremo risolverla solo attraverso il dialogo». Mentre la leader Rn, Marine Le Pen,