La Stampa 11.12.18
Proposta di Salvini
“Ai padri separati 400 euro ogni mese”
Vuole estendere la legge lombarda che tutela i genitori La onlus Figli negati: una chance per evitare la povertà
di Alberto Mattioli
Nell’inesauribile
attivismo di Matteo Salvini si apre un nuovo fronte: quello del
sostegno per i padri separati , categoria alla quale peraltro appartiene
anche il ministro dell’Interno, benché sicuramente in grado di pagare
gli alimenti ai due figli.
La novità è arrivata durante
un’intervista a Radio Globo. Si parlava di uomini che subiscono violenza
dalle donne, e Salvini ne ha approfittato per lanciare l’idea o meglio,
per prendere in prestito quella già attuata della Lombardia: «La
Regione dà 400 euro al mese di contributo ai padri separati. Conosco
questa drammatica realtà e vorrei allargare a tutta l’Italia questo
fondo. Con 400 euro si potrebbe fare la differenza e ridare dignità a un
padre per rivedere i suoi figli».
In effetti, sui media si
leggono spesso storie di papà ridotti in miseria da separazioni
devastanti non solo dal punto di vista affettivo ma anche economico.
«Troppi padri, troppi ex mariti vivono una vita ai margini, senza
nessuno cui chiedere sostegno», dice Salvini. Tipo l’ex comico Marco
Della Noce, già star di «Zelig» nei panni del capo meccanico Oriano
Ferrari («Sochmacher!»), finito su tutti i giornali quando ha raccontato
la sua odissea di padre rimasto senza lavoro e poi anche senza casa
dopo il blocco dei beni deciso dal Tribunale su richiesta dell’ex
moglie. E costretto per qualche tempo a dormire in macchina.
Insomma,
il problema sicuramente esiste. Nella Lombardia leghista, che detiene
il record nazionale di separazioni e divorzi, è stato istituito nel 2014
un Fondo di sostegno per genitori separati, ovviamente di entrambi i
sessi. Consente di erogare un contributo per figlio fino a 2.400 euro
per un periodo massimo di sei mesi: i famosi 400 euro. Fra i requisiti
per ottenerlo, il genitore deve certificare un reddito inferiore a 15
mila euro all’anno e, dettaglio squisitamente leghista, dimostrare di
essere residente in Lombardia da almeno cinque anni.
Ma soltanto a Milano i padri separati che vivono in condizioni di marginalità sarebbero, dati Istat, circa 50 mila.
Oltre al contributo, l’affitto
Quindi
il Pirellone non si limita al sussidio. Nel maggio scorso, la Regione
ha presentato due nuovi bandi a sostegno di genitori «soli», per un
totale di sei milioni di euro: 4,6 come aiuto per gli affitti, e il
resto come contributo a fondo perduto per la ristrutturazione di
immobili. «Si tratta - ha spiegato il governatore, Attilio Fontana - di
importanti misure a favore di genitori che rischiano di entrare nella
categoria dei nuovi poveri».
Misure che ora Salvini, in questa
specie di gara con gli alleati-avversari grillini a rendere il welfare
più generoso , vorrebbe estendere a tutti i papà in difficoltà d’Italia.
Che, ovviamente, gradiscono. Come Giorgio Ceccarelli, presidente delle
associazioni «Figli negati» e «I love papà»: «Sicuramente la proposta di
Salvini rappresenterebbe un’importante risorsa in più per quei padri
che, dopo una separazione, si ritrovano loro malgrado sotto la soglia di
povertà. Insomma, una possibilità in più per frequentare e seguire i
figli, per continuare a fare i papà».