giovedì 27 dicembre 2018

Il Sole Domenica 23.12.18
Sebastiano Maffettone
Un vademecum per leggere Marx
Sdrammatizzato il contrasto tra il Marx materialista e il Marx «umanistico»
di
Mario Ricciardi

Cominciato in sordina, sull’onda della lunga crisi economica, il dibattito sull’attualità degli scritti di Karl Marx ha acquistato nuovo vigore nel corso del 2018 per via del bicentenario dalla nascita del pensatore tedesco. Sembra che ci sia ormai un consenso molto ampio sul fatto che è ora di tornare a leggere Marx con attenzione. Chi volesse seguire questo consiglio, si troverebbe tuttavia ad affrontare un serio problema. Gli scritti di Marx non sono di facile comprensione per un lettore alle prime armi. Le sue opere più importanti, infatti, a cominciare dal monumentale Capitale, di cui è coautore l’amico e collaboratore di una vita Friedrich Engels, si occupano principalmente di economia, ma con uno stile e un lessico piuttosto lontano da quello dei testi odierni di questa disciplina. Serve quindi una guida, un mediatore, che sappia accompagnare il lettore in un percorso di scoperta tutt’altro che facile. A raccogliere la sfida di redigere un vademecum al pensiero di Marx è stato Sebastiano Maffettone, un maestro della filosofia politica italiana, noto anche all’estero per i suoi lavori su Rawls e sulla teoria della giustizia. Proprio tali caratteristiche della formazione e del profilo intellettuale di Maffettone rendono la lettura di questo libro particolarmente interessante. L’autore, come afferma egli stesso nelle prime pagine, non è mai stato marxista. La sua non è quindi una lettura di parte, ispirata dal proposito di difendere la reputazione di un pensatore il cui nome è inevitabilmente connesso alle vicende tragiche del “socialismo reale” del XX secolo. Questa estraneità di Maffettone al marxismo non comporta tuttavia un’ostilità preconcetta. Al contrario, con spirito laico egli vuole rileggere questo «filosofo tedesco della seconda metà del XIX secolo» per aiutarci a comprenderlo meglio, collocandone le idee nel contesto storico in cui furono formulate, ma anche mostrando che esse conservano una certa rilevanza per la situazione attuale.
L’ambiente di formazione e gli scritti degli anni giovanili di Marx sono oggetto di attenzione nei primi capitoli del libro di Maffettone. Giustamente, perché non è possibile comprendere le idee del Marx maturo, senza familiarizzarsi con il mondo dei “giovani Hegeliani”, un gruppo di pensatori di straordinario interesse, che rivoltavano le “armi della critica” contro lo stesso Hegel, e quindi contro la cultura dello Stato e della borghesia Prussiana cui il filosofo aveva assegnato un posto di rilevo nella sua ricostruzione filosofica delle vicende dello Spirito. Tra gli esponenti di questa corrente di pensiero, quello che esercita la maggiore influenza su Marx è Ludwig Feuerbach, la cui critica della religione su basi materialistiche sarà il “campo base” dal quale parte il percorso che condurrà, nel giro di pochi anni, alla prima formulazione di alcune delle tesi centrali del pensiero marxiano. A questa stagione, che corrisponde alla metà degli anni quaranta dell’Ottocento, appartengono le riflessioni consegnate ad alcuni quaderni, che verranno pubblicati solo a partire dagli anni Venti del secolo seguente. Questi “manoscritti economico-filosofici” riveleranno un Marx che alcuni vollero considerare “umanistico”, in contrapposizione a quello austeramente materialista della vulgata Sovietica. Maffettone ci aiuta a rileggere questa vecchia polemica sdrammatizzando il contrasto tra i due Marx. L’elaborazione delle tesi sull’alienazione e sullo sfruttamento dei manoscritti orienta sempre più l’interesse di Marx verso i fondamenti dell’economia politica, e questo lo conduce a riformulare le proprie idee portando in primo piano la prospettiva macroeconomica, letta attraverso una concezione materialistica dello sviluppo della società e dunque della storia. Le pagine in cui Maffettone descrive in modo accessibile le idee economiche di Marx sono brillanti. Sono pochi i filosofi che riuscirebbero a districarsi nell’orizzonte teorico del Capitale spiegando perché l’economia posteriore, per effetto della svolta marginalista e neoclassica, ha preso una strada che sembrava aver relegato le idee di Marx nell’irrilevanza. Maffettone corregge questa percezione ricordando alcune riletture contemporanee del pensiero di Marx che dovrebbero essere di grande interesse anche per gli economisti – come quelle di G.A. Cohen, Jon Elster o John Roemer – e l’attualità di diversi aspetti della critica del capitalismo che il pensatore tedesco ha cercato di delineare nelle sue opere mature. Sotto questo profilo, i liberali e i socialdemocratici hanno buone ragioni per tornare a leggere Marx.
Alla fine il Marx di Maffettone è un filosofo acuto e profondo, che non è mai riuscito a dare forma definitiva alle proprie idee, che in molti casi sono più delle intuizioni, o delle tracce da cui partire, che gli elementi di una dottrina da applicare.
Karl Marx nel XXI secolo
Sebastiano Maffettone,
Luiss University Press, 2018,
pagg. 184, € 12