Il Fatto 12.12.18
Psico dem. I fedelissimi in frantumi: adesso si candida pure Giachetti
“Dobbiamo
appoggiare Maurizio Martina? E allora, lo facciamo con la lista ‘Scuse
al cazzo’”. È Luciano Nobili che dà il via alla deflagrazione della
corrente renziana. Il riferimento è alla richiesta fatta a Milano
dall’allora segretario reggente a Renzi di scusarsi. È il liberi tutti.
Che manda all’aria il tentativo fatto da Lorenzo Guerini di far
convergere tutta l’area su Martina. “Abbiamo tre possibilità: lasciare
libertà di coscienza, trovare un candidato, appoggiare Martina”, avrebbe
detto Guerini, che era stato il vero costruttore della candidatura di
Marco Minniti. Sulla sua posizione alcuni dei big, come Luca Lotti e
Antonello Giacomelli. A quel punto, gli ultras renziani hanno cominciato
a protestare. Non solo Nobili, ma anche Andrea Romano, tra gli altri.
L’idea di votare è stata scartata. La riunione si è chiusa con una sorta
di rompete le righe. E mentre Guerini è andato da Martina a verificare
le condizioni per appoggiarlo, Roberto Giachetti e Anna Ascani hanno
cominciato a raccogliere le firme per una corsa in ticket. “I campioni
si vedono alla fine”, si è lasciata andare la Ascani a Montecitorio,
parlando con una serie di deputati, davanti all’ascensore. D’altra
parte, erano mesi che accarezzava l’idea di essere la candidata di
Renzi. Peccato che in questo caso, sembra più un inseguimento: i più
vicini al loro leader sono terrorizzati dalla prospettiva che si apre
con lui in uscita dal Pd, senza grandi intenzioni di portarseli dietro. E
quindi, a questo punto, si smarcano e si mettono in fila per seguirlo. O
quantomeno a coprirgli le spalle dentro al Pd. E il Giglio Magico si
spacca definitivamente: con Lotti che va verso Martina-Richetti, più
sopportato che ben accolto, e Maria Elena Boschi che si defila,
aspettando le mosse di Renzi. “Il mio partito non è all’ordine del
giorno”, dice lui. Ma poi: “Il congresso è il passato”. Con tanti auguri
a chi lo fa.
wa.ma.