Corriere 5.12.18
La fiera Da oggi Più libri più liberi
L’editoria italiana (anche piccola) che piace all’estero
di Cristina Taglietti
Un’editoria
che piace sempre di più all’estero, che cerca occasioni per farsi
conoscere e proporsi sul mercato globale. Anche i piccoli e medi editori
che da oggi a domenica 9 si ritrovano a Roma nella Nuvola di Fuksas per
Più libri più liberi mettono sempre di più la testa fuori dai confini
nazionali. Un fenomeno che viene analizzato domani in un incontro (sala
Aldus, ore 14.30) che si intitola proprio Perché l’editoria italiana
piace sempre di più all’estero?. «Per anni siamo rimasti un po’
arretrati, trincerati dietro lo schermo della lingua — dice Diego Guida
presidente del gruppo Piccoli editori di Aie — e ora, avendo compreso
che il mercato italiano è un po’ asfittico, ci siamo aperti all’estero
con più convinzione, grazie anche alle iniziative dell’Aie e dell’Ice,
l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle
imprese italiane, come la partecipazione dell’Italia alla Non/Fiction
International Book Fair di Mosca, che è stata una vetrina preziosa per
la nostra letteratura».
I dati elaborati dall’Ufficio studi
dell’Aie vedono un aumento del 36.5 % della vendita di titoli italiani
all’estero rispetto al 2014, mentre gli acquisti sono diminuiti del
10,7%. L’indagine è il punto di partenza per riflettere sui temi
dell’internazionalizzazione che non significa soltanto vendita dei
diritti ma anche coedizioni, progettazione e realizzazione di volumi per
editori stranieri. «Intendiamoci: l’acquisto di libri all’estero — dice
Giovanni Peresson dell’Ufficio studi dell’Aie — è importante. Mostra
comunque un interesse, un’apertura verso ciò che viene prodotto fuori
dall’Italia che per l’editoria è vitale. Rimaniamo un pubblico di
lettori curiosi. Però le due curve, vendita e acquisto, si stanno
avvicinando. In particolare, i piccoli e medi editori cominciano ad
affacciarsi sui mercati stranieri, anche al di là dei casi più
macroscopici come L’amica geniale di Elena Ferrante o dei gialli di
Sellerio. Questo fenomeno, ormai consolidato, è stato favorito dalla
nascita di figure professionali nuove, come le agenzie di scouting. La
nostra narrativa trova sempre più voce fuori dall’Italia, mentre nei
ragazzi, dal 2012/2013, le vendite di titoli italiani hanno superato gli
acquisti».
La Fiera cresce negli spazi e nei numeri, con più di
650 appuntamenti e 545 espositori. «L’evento culturale c’è, bisogna
trovare la formula migliore perché sia anche commerciale», dice ancora
Guida. Oggi, dopo la cerimonia di inaugurazione ufficiale, entrerà nel
vivo del tema conduttore (non semplice), di quest’anno: Per un nuovo
umanesimo. Alle 12.30, nella sala Luna, si parlerà di «etica della
responsabilità»: il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana
dialoga con il capo della Polizia Franco Gabrielli, mentre alle 16.15,
nella sala La Nuvola, Ilaria Cucchi assieme a Carlo Bonini, presenta la
graphic novel Il Buio, dedicata alla lunga notte del fratello Stefano
Cucchi. Mentre alle 17.30 nella sala Luna Paolo Conti intervisterà il
ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli nell’incontro Lettura:
primo motore della cultura. Alla stessa ora (sala La Nuvola) l’ex
sindaco di Riace Mimmo Lucano racconta a Francesco Merlo la sua
esperienza. A chiudere la giornata (alle 18.45 , sala La Nuvola) ci sarà
lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua con Leonetta Bentivoglio. Si
partirà dal nuovo romanzo, Il tunnel (appena uscito da Einaudi), per
parlare di paura, identità, amore: una vicenda privata che è,
inevitabilmente, anche collettiva.