domenica 23 dicembre 2018

Corriere 23.12.18
Il leader del 2018? Il voto a Xi Jinping
di Maria Elena Zanini


È Xi Jinping il personaggio dell’anno. Un sondaggio tra i giornalisti e gli editorialisti economici del Corriere della Sera ha eletto il premier cinese come l’uomo che ha maggiormente influenzato l’assetto economico mondiale. Solo Xi Jinping, scrive Guido Santevecchi sulle pagine de L’Economia, in edicola domani con una doppia copertina, è stato in effetti «leader». Di fronte all’incapacità britannica di gestire il divorzio con la Ue, all’addio della cancelliera tedesca Angela Merkel, ai problemi di politica interna dell’amministrazione Trump, gli altri capi di Stato hanno agito seguendo i movimenti ondivaghi dei propri elettori. Xi, insomma, vince anche per mancanza di avversari credibili. Non c’è nessuno al governo in Occidente che si sia battuto bene come lui per rafforzare il proprio Paese senza confondere l’interesse nazionale con il proprio di breve respiro e che abbia al tempo stesso cercato di presentare la propria nazione come portatrice di valori.
Ma L’Economia in questo numero speciale di bilanci e previsioni ha anche una seconda copertina dedicata a Giuseppe Guzzetti, il traghettatore della finanza italiana, presidente della Fondazione Cariplo dal 1997 che si trova ora ad avviare la transizione del grande socio di Intesa Sanpaolo, un gigante da 8 miliardi di patrimonio. Il rinnovo degli organi della Commissione centrale di beneficenza è appena iniziato e dovrà concludersi l’anno prossimo, con la scelta (soprattutto) del nuovo presidente, mantenendo però, come ha sempre ripetuto lo stesso Guzzetti, la «coesione sociale». Sul prossimo numero si fa anche il punto sul «cammino per l’indipendenza» delle regioni del Nord (Lombardia e Veneto in primis) e sulla redistribuzione delle risorse. Un cammino che acuirà inevitabilmente il contrasto tra Settentrione e Meridione, soprattutto per quanto riguarda i residui fiscali, ossia il saldo tra entrate e spesa, che vede al Nord un segno positivo e al Sud un segno negativo.
Altro dato inquietante, come sottolinea Ferruccio de Bortoli, è la spesa per il debito pubblico, decisamente più alta rispetto a quella dedicata a scuola e università. Contando che il nostro Paese è un paradiso fiscale delle tasse di successione, si potrebbe pensare di renderle più eque creando un fondo per i giovani «incagliati», investendo sul futuro del Paese e non solo sul passato. Senza un solido patto generazionale, il futuro del Paese è ancora più incerto, se non compromesso.
E parlando di investimenti, le pagine di risparmio si interrogano sui trend del 2019, dopo un 2018 particolarmente complesso. Tra le sorprese per il prossimo anno potrebbero esserci gli Emergenti e la zona euro, una volta rientrato il «conflitto» Italia-Ue. Le stime dei profitti aziendali sono ancora positive, ma il primo trimestre potrebbe portare diverse incertezze. Tanti dunque i temi sul piatto.
Per aggiornarsi e trovare il filo conduttore tra l’evoluzione dell’economia e della società, ecco infine una piccola biblioteca di consigli di lettura, scelti da giornalisti e collaboratori de L’Economia. Tra questi, Becoming: La mia storia di Michelle Obama o Illuminismo adesso di Steven Pinker, un saggio che invita a ragionare con i piedi per terra. In Siamo noi i sognatori Imbolo Mbue, scrittrice nata in Camerun, si interroga su quello che è accaduto con il crollo di Lehman Brothers. Romanzi e analisi del mondo che cambia.