venerdì 2 novembre 2018

Repubblica Roma 2.11.18
Intervista
Liliana Cavani "Una magnifica liberazione non solo politica"


«Il ’68 è stato una rivoluzione nei rapporti sociali, nella sfera personale e sessuale, ma chiarisce Liliana Cavani, regista italiana tra le più apprezzate, agli esordi in quegli anni- io lo identifico soprattutto come un momento di liberazione dal rigoroso schematismo dei partiti, che dominava e bloccava il dibattito ideologico».
Quell’anno lei girò il suo primo lungometraggio, "Galileo", che sarà proiettato nella manifestazione sul ’68; scelse una sorta di contestatore antelitteram
«Anche se in realtà non pensai a Galileo come un contestatore, accade una cosa curiosa: benché finanziato dalla Rai, il film non è fu mai trasmesso dalle reti pubbliche, perché ritenuto dagli scrupolosi dirigenti dell’epoca eccessivamente critico nei confronti della Chiesa cattolica. Il paradosso è che, invece, la San Paolo Film, una società legata agli ambienti ecclesiastici, specializzata nel promuovere il cinema nelle sale parrocchiali e nella scuola, lo prese e lo distribuì».
"Galileo" fu anche invitato alla Mostra di Venezia
«Partecipò all’edizione del ’68, segnata da un’assurda contestazione nei confronti del direttore Luigi Chiarini.
Ricordo il mio imbarazzo, perché non condividevo e ritenevo assurde le critiche mosse dai miei colleghi nei confronti di uno studioso di grande preparazione e carisma. E poi proprio in quei giorni ci sarebbero stati ben altri ottimi motivi per protestare e contestare: mentre si svolgeva la Mostra, i carri armati sovietici entravano a Praga, mettendo fine ad un movimento che rivendicava libertà e diritti civili».
– fr.mon.