martedì 6 novembre 2018

Repubblica 6.11.18
La prof presa a sediate "Nessun genitore mi ha chiesto scusa"
di Franco Vanni


VIMERCATE È ancora dolorante alla spalla. E fa male anche il pensiero di essere stata aggredita dai propri studenti. «Quello che più mi stupisce è che nessuno dei ragazzi di quella terza mi abbia espresso solidarietà. Né lo hanno fatto i loro genitori», dice l’insegnante di italiano che lo scorso 30 ottobre ha denunciato di essere stata colpita dal lancio di sedie da parte degli studenti della classe in cui stava facendo lezione, all’istituto professionale Floriani di Vimercate, provincia di Monza e Brianza. «Devo fare accertamenti medici, non riesco a muovere il braccio — dice la donna, dimessa dall’ospedale di Vimercate con una prognosi di 5 giorni — non so quando potrò tornare a scuola. Non sto bene.
Non ho voglia di parlare di quello che è successo. Ci sono indagini in corso».
Secondo la denuncia della professoressa, raccolta dai carabinieri di Vimercate del capitano Antonio Stanizzi, durante la lezione uno studente avrebbe spento la luce. Altri ragazzi — che l’insegnante non è in grado di identificare, dal momento che era alla lavagna e dava le spalle alla classe — le avrebbero scagliato contro una o due sedie, facendole prendere una botta al braccio.
Il preside Daniele Zanghieri in una lettera aperta si rivolge agli studenti, chiedendo loro di raccontare ciò che hanno visto.
«Fate l’unica cosa giusta possibile: dite la verità su quanto avvenuto, e decidete di cambiare rotta, di intraprendere una strada costruttiva». Ma l’appello è caduto nel vuoto. Durante un consiglio di classe straordinario aperto a studenti e famiglie, nessuno si è fatto avanti per confessare di avere aggredito la professoressa, o indicare i nomi dei compagni responsabili del gesto. Fuori da scuola, gli studenti hanno fornito la loro versione. «Abbiamo fatto un po’ di casino, e nel parapiglia la prof si è presa una spallata — racconta un ragazzo — può essere che abbia urtato contro una sedia, ma nessuno le ha lanciato nulla. I più scatenati erano i soliti due o tre, ma questo non vuol dire che siano loro ad averle fatto male».
Studenti di altre classi millantano imprese simili. «Una volta abbiamo messo in testa a un prof il cestino dell’immondizia», racconta un ragazzo alla fermata dell’autobus. Altri si vantano di avere imbrattato i muri della scuola.
A chiarire cosa è successo la mattina del 30 ottobre dovrà essere l’indagine della procura presso il tribunale per i minorenni, guidata da Ciro Cascone. Ieri dalla stazione dei carabinieri di Vimercate sono passati i genitori di diversi ragazzi. Presto toccherà ai sedicenni essere sentiti dagli investigatori.
Intanto, a partire da questa mattina dovranno sostenere colloqui individuali con il preside, che spera di ottenere il pieno racconto dei fatti che finora è mancato. Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha condannato l’aggressione, annunciando di stare «valutando la possibilità di costituirci parte civile in caso di processo penale».
Un’ipotesi in realtà impossibile. Il codice non prevede la costituzione di parte civile nel processo penale minorile.