il manifesto 6.11.18
Sgombero del liceo Virgilio, gli studenti: «Un’inutile prova di forza»
La
staffetta delle occupazioni romane. I ragazzi promettono: «Dopo Mamiani
e Virgilio ci saranno altre occupazioni e cortei contro quello che
stanno facendo Lega e Movimento 5 Stelle».
di Giansandro Merli
ROMA
Gli studenti dello storico liceo romano Virgilio, oltre mille iscritti e
una sede imponente in centro, hanno organizzato ieri mattina una
conferenza stampa per spiegare il loro punto di vista sullo sgombero
subito il giorno precedente. «È stata un’inutile prova di forza della
presidenza, che ha deciso di chiedere l’intervento della polizia – dice
Sebastiano, che frequenta il quinto anno – Avevamo già comunicato che
saremmo usciti lunedì o martedì, pulendo l’edificio e rimettendo tutto a
posto».
Quando all’alba di domenica mattina la Digos e alcune
decine di agenti di polizia si sono presentati davanti al Virgilio
occupato, la maggior parte degli studenti stava ancora dormendo.
«Vogliamo parlare con un rappresentante», hanno detto a chi presidiava
l’ingresso. In realtà, erano lì per sgomberare. Hanno tentato di forzare
la porta, ma alla fine sono stati gli stessi ragazzi ad aprirla:
«Volevamo evitare danni alla nostra scuola».
Il blitz si è
concluso con l’identificazione di 48 minorenni e di 23 maggiorenni. La
risposta allo sgombero non si è fatta attendere. Poche ore dopo 400
studenti si sono riuniti nei pressi del liceo e hanno improvvisato un
corteo, avvicinandosi all’ingresso secondario per un’assemblea
all’aperto lontano dai blindati fermi davanti al portone principale.
L’occupazione
era iniziata domenica 28 ottobre. Di fatto la scuola ha funzionato in
autogestione durante una settimana in cui sarebbe rimasta quasi sempre
chiusa, tra il nubifragio che lunedì scorso si è abbattuto sulla
capitale e il ponte dei morti. Il blocco delle lezioni e della
segreteria ha riguardato soltanto due giorni.
«Interrompere le
attività didattiche e amministrative è uno degli strumenti della
protesta – continua Sebastiano – Ma fa sorridere chi sostiene che
l’occupazione sia servita a saltare le lezioni. In questa settimana
abbiamo organizzato moltissime attività di autoformazione, studiando
insieme e approfondendo temi di attualità politica, durante giorni che
sarebbero stati di vacanza. Rimanere a casa sarebbe stato più comodo».
Quella
del Virgilio è la seconda tappa di una staffetta di occupazioni
«politiche» che gli studenti delle scuole superiori romane stanno
organizzando in netta opposizione al governo. Staffetta aperta dal liceo
Mamiani, dove la protesta si è conclusa senza l’intervento della
polizia e senza alcun problema. «Lo sgombero del Virgilio non fermerà la
nostra mobilitazione – dicono gli studenti – Ci saranno nuove
occupazioni e altri cortei contro quello che stanno facendo Lega e
Movimento 5 Stelle».
Il 16 novembre, intanto, scenderanno di nuovo
in piazza le organizzazioni studentesche nazionali, come l’Udu e la
Rete della Conoscenza. Dopo le 50 piazze del 12 ottobre scorso, al
centro delle manifestazioni tornerà la richiesta di rifinanziamento di
scuola e università, questione praticamente assente dall’agenda di
governo.