Repubblica 27.11.18
Genova
Sfida tra archistar per il ponte a sorpresa spunta Calatrava
di Massimo Minella Stefano Origone
Genova
Tempo scaduto per presentare il progetto di demolizione e ricostruzione
del Ponte Morandi. E se la supercordata pubblico- privata formata da
Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr correrà con un progetto che ha
le sue fondamenta nel disegno di Renzo Piano, la concorrente Cimolai,
leader italiana nella carpenteria pesante, schiera l’architetto spagnolo
(naturalizzato svizzero) Santiago Calatrava. Si profila quindi uno
scontro fra archistar, anche se entrambi detestano la definizione, con
Piano che ha manifestato apertamente la propria adesione all’iniziativa e
Calatrava sulla cui partecipazione, invece, il riserbo è massimo e la
discesa in campo ancora da ufficializzare. Il suo nome comincia però a
circolare con insistenza già nei minuti successivi alla scadenza dei
termini per la presentazione dei progetti, alle 12 in punto negli uffici
comunali del " Matitone" di Sampierdarena, quando prende forma
l’ipotesi di un ponte con un arco di 550metri, " riassunto" dentro a un
plastico che arriva via camion dentro a una grande cassa di legno.
Fino
a lunedì prossimo, però, tutto verrà blindato all’interno della
commissione di esperti chiamata a esaminare i progetti e a scegliere il
vincitore. L’ultima parola spetterà al commissario, il sindaco Marco
Bucci. Si individuerà il "demolitore" e poi il "costruttore", chiudendo
poi con il direttore tecnico che seguirà tutti i lavori. In campo c’è
anche Pavimental, società del gruppo Autostrade che può demolire ( ma
non ricostruire). Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr vogliono
ricostruire, ma sono pronti anche alla demolizione. Il loro progetto si
rifà al plastico di Renzo Piano, una struttura allungata, immersa nel
verde, che rimanda al profilo di una nave e che è illuminata da 43
lanterne, a ricordo delle vittime del crollo, con piloni in cemento e
corpo centrale in acciaio, progettata da Italferr ( gruppo Fs) e
costruita da Salini Impregilo e da Fincantieri per tutti i componenti in
ferro affidati al cantiere navale di Genova. Valore del progetto
indicato dalla maxicordata, poco più di 200 milioni. Dodici mesi per
ricostruirlo da cima a fondo, lavorando 24 ore al giorno 7 giorni su 7,
ma " ad aree libere", cioè solo quando sarà completata la demolizione.
Fra le altre offerte, confermate quella della Pizzarotti di Parma, per
demolizione e costruzione, della Ricciardello e della cordata Fagioli-
Omini. Per demolire, in corsa in pool anche tre aziende genovesi,
Carena, Vernazza e EcoEridania.