Repubblica 1.11.18
L’operatrice tv ungherese
Prese a calci un bimbo migrante: assolta
di Andrea Tarquini
BERLINO,
 GERMANIA Per la giustizia ungherese prendere a calci bambini e i loro 
genitori non è reato. È la sentenza emessa ieri dalla Corte suprema 
magiara, che ha assolto Petra László, l’operatrice televisiva ungherese 
divenuta tristemente nota in tutto il mondo perché nel settembre 2015, 
riprendendo la fuga in massa dei migranti prese a calci due bimbi 
siriani e il padre di uno di loro, allenatore di calcio che poi trovò 
lavoro in Spagna.
Petra László stava lavorando per una rete tv 
riprendendo i migranti che entravano in Ungheria dal confine con la 
Serbia presso la città di frontiera magiara di Röszke. Passavano ancora,
 affollarono Budapest ammassati nella Keleti Palyaudvár, la maggiore 
stazione ferroviaria di Budapest, per poi proseguire verso l’Austria.
Fu
 allora che il premier sovranista ungherese Viktor Orbán decise di 
blindare il confine serbo-magiaro con una recinzione doppia di filo 
spinato e lame di rasoio alta quattro metri, sempre vegliata da sensori,
 telecamere, agenti di polizia e forze speciali. In mezzo alla marea che
 correva nei campi, Petra László con la telecamera in spalla prese a 
calci un uomo e i suoi due bimbi. Il caso divenne uno scandalo 
internazionale, l’operatrice tv – che si diceva simpatizzante di Jobbik,
 il partito di estrema destra all’opposizione contro Orbán – fu 
licenziata a causa della pressione dell’opinione pubblica globale. E nel
 2017 in un processo di prima istanza fu condannata per violenze a tre 
anni con la condizionale.
Presentò ricorso, e adesso ha 
definitivamente vinto, in un paese dove il controllo politico sulla 
magistratura è ad alto livello.
Secondo la Corte suprema il 
comportamento della signora László è illecito e scorretto, ma non 
criminale. E va anche considerato, proseguono i giudici, nel contesto in
 cui è avvenuto: l’atmosfera tesa di una marea umana di migranti che 
fugge da un intervento della polizia dopo aver rotto un cordone degli 
agenti. «Avevo paura», disse l’operatrice. Uno dei due bimbi presi a 
calci divenne famoso in Spagna per immagini in tv su un campo di calcio 
mano nella mano con Cristiano Ronaldo.
 
