domenica 11 novembre 2018

L’Espresso 9.11.18
Scenari
La sinistra? Nel mondo si riunisce mentre in Italia continua a dividersi
L'ala socialista dei democratici americani di Sanders dialoga con il gruppo europeo di Varoufakis. Da noi invece continuano le scissioni
di Adriano Botta

   
Gli scenari a sinistra, mettendo a parte le questioni del Pd e del suo futuro congresso, sembrano in queste settimane andare in due direzioni opposte:
a livello internazionale si stabiliscono nuove intese e alleanze, in Italia ci si schianta in ennesime frantumazioni e scissioni.
Le buone notizie vengono dall’“entente cordiale” che si è sviluppata tra l’ala socialista dei democratici americani (per capirci, Bernie Sanders e i suoi candidati alle elezioni di mid term) e il gruppo europeo di Yanis Varoufakis, che si presenterà alle elezioni Ue del maggio prossimo. Sanders e Varoufakis si sono messi insieme con l’idea di «progettare un piano comune per un New Deal internazionale, una nuova e progressista Bretton Woods», primo passo verso una collaborazione più ampia tra i neosocialisti americani e quelli europei.
«Il nostro compito è raggiungere chi in qualsiasi angolo del mondo condivide gli stessi valori e sta combattendo per un mondo migliore», ha sintetizzato lo stesso Sanders, il cui obiettivo è contrapporsi globalmente al «nuovo asse autoritario» che, sulle due sponde dell’Atlantico, «è guidato da leader profondamente connessi entro una rete di oligarchi multimiliardari che vedono il pianeta come il loro parcogiochi economico».
Assai meno costruttive, si diceva, le notizie che arrivano da quello che resta della sinistra extra Pd in Italia. Dopo la rottura dentro Potere al Popolo (scissione dell’atomo tra chi veniva da Rifondazione
e chi no) anche dentro Liberi e Uguali è avvenuto il divorzio: quelli di Sinistra Italiana (l'ex Sel di Nichi Vendola) se ne sono andati e ora tentano di agganciare il nascente movimento di Luigi De Magistris; al contrario, quelli di Mdp-Articolo 1 (D’Attorre, Speranza etc) restano in Leu ma sono sempre più vicini al rientro nel Pd in caso di vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie.