La Stampa 7.11.18
“Danno erariale. Ora sentiremo la Corte dei conti”
di Andrea Carugati
«Ora
ci rivolgeremo alla Corte dei conti affinché vigili sull’effettivo
recupero dell’Ici degli immobili della Chiesa tra il 2006 e il 2011. Si
tratta di almeno 3,6 miliardi, secondo le stime dell’Anci: un enorme
danno erariale che lo Stato ora è obbligato a recuperare». Maurizio
Turco, ex deputato dei radicali, è uno dei protagonisti della battaglia
legale sull’Ici degli immobili ecclesiastici che è durata 12 anni.
Pensa che sia possibile il recupero di queste cifre?
«Sono
consapevole che non sarà facile, anche perchè in oltre dieci anni molti
immobili sono stati venduti a privati. Ma la Corte di giustizia dell’Ue
ha corretto quanto stabilito dalla Commissione Ue che aveva accettato
la versione dello Stato italiano sull’impossibilità di recuperare quei
soldi. Ora lo Stato è obbligato a farlo, non ci sono altri gradi di
giudizio e non ci sono più alibi. E noi chiederemo alla stessa Corte di
estendere la sua azione fino al 1992, quando l’Ici fu introdotta».
Se il governo non si muoverà cosa farete?
«Intanto
l’Italia se non recupera quelle somme rischia una procedura di
infrazione. E c’è la possibilità di chiamare in causa il governo in
carica per danno erariale. La sentenza è appena arrivata, i nostri
legali la stanno valutando, ma non escludiamo di chiamare in causa anche
i decisori politici del passato. Sulla materia hanno messo mano il
governo Berlusconi del 2001-2006 e il secondo governo Prodi, ci sono dei
funzionari che hanno firmato i provvedimenti di esenzione totale o
parziale per gli immobili della Chiesa».
La Cei si è mostrata soddisfatta per la sentenza...
«Sono soddisfatti perché intanto sono passati 12 anni, noi ci eravamo mossi nel 2006».