domenica 25 novembre 2018

La Stampa 25.11.25
Nuovi direttori
Freccero in pole position per RaiDue
di Michela Tamburrino


Dopo mesi di attesa e di rimpalli finalmente la Rai potrà avere i suoi nuovi direttori di rete con delle sorprese e dei ritorni. Per la prima volta ci potrebbe essere una donna alla guida di RaiUno e un pensionato a quella di RaiDue. Il Consiglio d’amministrazione della televisione pubblica è stato finalmente convocato per martedì prossimo e all’ordine del giorno figurano appunto le nomine alla direzione delle reti. A sostituire Angelo Teodoli dovrebbe essere chiamata Teresa De Santis, gradita alla Lega e con i requisiti giusti per accontentare anche l’Ad Salini. Si tratta di una professionalità di lungo corso, interna all’Azienda, già vicedirettore della stessa rete e poi passata a Televideo.
Per RaiDue si fa sempre più forte il nome di Carlo Freccero, già direttore della stessa dal 1996 al 2002, grande esperto di televisione e autore storico di prodotti innovativi. La sua candidatura in un primo momento era stata scartata in quanto Freccero è un pensionato e dunque per legge non può percepire uno stipendio da direttore. Ma l’ex componente del Cda in quota pentastellata ha reso possibile questo progetto del Movimento dicendosi disponibile a ricoprire l’incarico a titolo gratuito.
Per Raitre l’Ad Salini si è imposto sui 5 Stelle che volevano un ulteriore cambiamento e ha riconfermato Stefano Coletta, molto apprezzato per le sue sperimentazioni che hanno sempre portato ottimi risultati.
A questo punto restano sospese Raisport e RaiParlamento. A Raisport potrebbe andare Maurizio Losa, già vicedirettore con delega al palinsesto che pare aver sbaragliato la concorrenza. Alla guida di RaiParlamento si è sempre e solo parlato di Antonio Preziosi.
L’ostacolo
Così è stata superata dopo mesi la proposta che aveva creato tanti problemi all’interno della Rai e più di un imbarazzo. Tutto era rimasto bloccato per tanto tempo perché la Lega non voleva cedere sulla nomina di Casimiro Lieto alla guida della rete ammiraglia. Vantava il merito di essere l’autore preferito di Elisa Isoardi, traslocato con lei a “La prova del cuoco” su Raiuno. La trasmissione, dopo i successi degli anni passati quando alla conduzione c’era Antonella Clerici, nella nuova versione ha sempre stentato a decollare. L’ipotesi Lieto ha sempre avuto il niet categorico dell’Ad Salini.
Ora che le cose sono cambiate in vari ambiti, superare il problema è stato facilissimo. A questo punto sta al Cda Rai fare le sue mosse.
Il ritratto
Il Peter Pan della tv (ora in pensione) sulla stessa poltrona di ventidue anni fa
di Paolo Conti
La «seconda vita» e il legame con Foa
Roma «Al momento, non so proprio niente», dice al telefono. Invece Carlo Freccero torna davvero direttore di Raidue ben 22 anni dopo la prima nomina alla guida della stessa rete nel 1996. Ha accettato l’incarico gratis, da pensionato Rai, non compensabile secondo la legge che vieta allo Stato e alle aziende partecipate dallo Stato (viale Mazzini è del ministero del Tesoro al 99.5%) di assumere chi è in quiescenza. Lo farà certamente (parole sue, in commissione di Vigilanza Rai nel 1997) «con quel peterpanismo che fa parte di un Dna che mi impedisce di maturare» . Ancora oggi si muove con la foga di un ragazzo magari un po’ stanco, ma sempre effervescente e inquieto, perennemente vestito di nero, abitudine contratta nei quattro anni di studio in seminario da adolescente, look perfetto per un collaboratore della rivista Rolling Stones, quale è oggi.
Freccero (classe 1947, nato a Savona, imbevuto di cultura francese al punto da parlare spesso con una cadenza d’Oltralpe, dopo la sua direzione de La Cinq di Berlusconi nel 1987 e poi del palinsesto France 2-France 3 nel 1994) fa parte di quella schiera di storici direttori Rai — da Angelo Guglielmi a Giovanni Minoli, Brando Giordani, Giancarlo Leone, solo per citarne alcuni — che a viale Mazzini viene identificata col miglior capitolo della tv pubblica. Freccero però è sempre stato il più imprevedibile, il meno riconducibile ad aree di partito, amante com’è del controcorrente.
Nelle ore in cui Marcello Foa, oggi presidente Rai, nell’estate scorsa era stato bocciato dalla Vigilanza Rai e sembrava a un passo dall’uscita di scena, Freccero scriveva sulla testata on line L’antidiplomatico: «Foa fa parte di un piccolo gruppo di opinion leader, blogger, giornalisti e pensatori che presentano su Internet l’altra faccia della medaglia, i fatti al di là della propaganda. In questa avanguardia, è rappresentato tutto lo spazio della politica, dall’estrema sinistra all’estrema destra ed il collante non è l’ideologia ma la ricerca del vero. In questo ambito Foa è un precursore, ma in senso inverso. Sarebbe un presidente Rai fuori dal frame. Che, dal mio punto di vista, è il maggior complimento che gli si potrebbe fare».
La sua Raidue, 22 anni fa, aveva Michele Santoro, Daniele Luttazzi, Piero Chiambretti, Gad Lerner, Fabio Fazio, Serena Dandini, i tre Guzzanti Corrado, Sabina e Caterina, tutti giovani e combattivi. Freccero era già stato direttore della tv privata francese berlusconiana La Cinq nel 1986, poi direttore di Italia 1 l’anno successivo, consulente di Rai1 nel 1993, poi a France 2 e France 3. Insomma, una carriera di continui traslochi in cui Silvio Berlusconi compare sia come suo editore, che come politico ostile ai suoi prodotti: nell’editto bulgaro del 2002 chiese l’allontanamento dalla Rai non solo di Enzo Biagi ma anche di Santoro e Luttazzi. Nel 2007 arriva la presidenza di RaiSat fino al 2010, dopo l’uscita dei canali di RaiSat dal pacchetto Sky e l’approdo sul digitale terrestre. Nel 2008 fonda Rai4 e la dirige fino al 2013. Nel 2015 è consigliere di amministrazione Rai su proposta del Movimento 5 Stelle.
Dicono che tutta l’area creativa di viale Mazzini sia da ieri in subbuglio, in attesa di un complice per restituire creatività e trasgressione al palinsesto. Sempre che M5S e Lega lo lascino lavorare davvero.
La carriera
Nel 1996 guidò una Rai2 che aveva, tra gli altri, Santoro, Luttazzi, Chiambretti, i Guzzanti