La Stampa 25.11.25
Nuovi direttori
Freccero in pole position per RaiDue
di Michela Tamburrino
Dopo
mesi di attesa e di rimpalli finalmente la Rai potrà avere i suoi nuovi
direttori di rete con delle sorprese e dei ritorni. Per la prima volta
ci potrebbe essere una donna alla guida di RaiUno e un pensionato a
quella di RaiDue. Il Consiglio d’amministrazione della televisione
pubblica è stato finalmente convocato per martedì prossimo e all’ordine
del giorno figurano appunto le nomine alla direzione delle reti. A
sostituire Angelo Teodoli dovrebbe essere chiamata Teresa De Santis,
gradita alla Lega e con i requisiti giusti per accontentare anche l’Ad
Salini. Si tratta di una professionalità di lungo corso, interna
all’Azienda, già vicedirettore della stessa rete e poi passata a
Televideo.
Per RaiDue si fa sempre più forte il nome di Carlo
Freccero, già direttore della stessa dal 1996 al 2002, grande esperto di
televisione e autore storico di prodotti innovativi. La sua candidatura
in un primo momento era stata scartata in quanto Freccero è un
pensionato e dunque per legge non può percepire uno stipendio da
direttore. Ma l’ex componente del Cda in quota pentastellata ha reso
possibile questo progetto del Movimento dicendosi disponibile a
ricoprire l’incarico a titolo gratuito.
Per Raitre l’Ad Salini si è
imposto sui 5 Stelle che volevano un ulteriore cambiamento e ha
riconfermato Stefano Coletta, molto apprezzato per le sue
sperimentazioni che hanno sempre portato ottimi risultati.
A
questo punto restano sospese Raisport e RaiParlamento. A Raisport
potrebbe andare Maurizio Losa, già vicedirettore con delega al
palinsesto che pare aver sbaragliato la concorrenza. Alla guida di
RaiParlamento si è sempre e solo parlato di Antonio Preziosi.
L’ostacolo
Così
è stata superata dopo mesi la proposta che aveva creato tanti problemi
all’interno della Rai e più di un imbarazzo. Tutto era rimasto bloccato
per tanto tempo perché la Lega non voleva cedere sulla nomina di
Casimiro Lieto alla guida della rete ammiraglia. Vantava il merito di
essere l’autore preferito di Elisa Isoardi, traslocato con lei a “La
prova del cuoco” su Raiuno. La trasmissione, dopo i successi degli anni
passati quando alla conduzione c’era Antonella Clerici, nella nuova
versione ha sempre stentato a decollare. L’ipotesi Lieto ha sempre avuto
il niet categorico dell’Ad Salini.
Ora che le cose sono cambiate
in vari ambiti, superare il problema è stato facilissimo. A questo punto
sta al Cda Rai fare le sue mosse.
Il ritratto
Il Peter Pan della tv (ora in pensione) sulla stessa poltrona di ventidue anni fa
di Paolo Conti
La «seconda vita» e il legame con Foa
Roma
«Al momento, non so proprio niente», dice al telefono. Invece Carlo
Freccero torna davvero direttore di Raidue ben 22 anni dopo la prima
nomina alla guida della stessa rete nel 1996. Ha accettato l’incarico
gratis, da pensionato Rai, non compensabile secondo la legge che vieta
allo Stato e alle aziende partecipate dallo Stato (viale Mazzini è del
ministero del Tesoro al 99.5%) di assumere chi è in quiescenza. Lo farà
certamente (parole sue, in commissione di Vigilanza Rai nel 1997) «con
quel peterpanismo che fa parte di un Dna che mi impedisce di maturare» .
Ancora oggi si muove con la foga di un ragazzo magari un po’ stanco, ma
sempre effervescente e inquieto, perennemente vestito di nero,
abitudine contratta nei quattro anni di studio in seminario da
adolescente, look perfetto per un collaboratore della rivista Rolling
Stones, quale è oggi.
Freccero (classe 1947, nato a Savona,
imbevuto di cultura francese al punto da parlare spesso con una cadenza
d’Oltralpe, dopo la sua direzione de La Cinq di Berlusconi nel 1987 e
poi del palinsesto France 2-France 3 nel 1994) fa parte di quella
schiera di storici direttori Rai — da Angelo Guglielmi a Giovanni
Minoli, Brando Giordani, Giancarlo Leone, solo per citarne alcuni — che a
viale Mazzini viene identificata col miglior capitolo della tv
pubblica. Freccero però è sempre stato il più imprevedibile, il meno
riconducibile ad aree di partito, amante com’è del controcorrente.
Nelle
ore in cui Marcello Foa, oggi presidente Rai, nell’estate scorsa era
stato bocciato dalla Vigilanza Rai e sembrava a un passo dall’uscita di
scena, Freccero scriveva sulla testata on line L’antidiplomatico: «Foa
fa parte di un piccolo gruppo di opinion leader, blogger, giornalisti e
pensatori che presentano su Internet l’altra faccia della medaglia, i
fatti al di là della propaganda. In questa avanguardia, è rappresentato
tutto lo spazio della politica, dall’estrema sinistra all’estrema destra
ed il collante non è l’ideologia ma la ricerca del vero. In questo
ambito Foa è un precursore, ma in senso inverso. Sarebbe un presidente
Rai fuori dal frame. Che, dal mio punto di vista, è il maggior
complimento che gli si potrebbe fare».
La sua Raidue, 22 anni fa,
aveva Michele Santoro, Daniele Luttazzi, Piero Chiambretti, Gad Lerner,
Fabio Fazio, Serena Dandini, i tre Guzzanti Corrado, Sabina e Caterina,
tutti giovani e combattivi. Freccero era già stato direttore della tv
privata francese berlusconiana La Cinq nel 1986, poi direttore di Italia
1 l’anno successivo, consulente di Rai1 nel 1993, poi a France 2 e
France 3. Insomma, una carriera di continui traslochi in cui Silvio
Berlusconi compare sia come suo editore, che come politico ostile ai
suoi prodotti: nell’editto bulgaro del 2002 chiese l’allontanamento
dalla Rai non solo di Enzo Biagi ma anche di Santoro e Luttazzi. Nel
2007 arriva la presidenza di RaiSat fino al 2010, dopo l’uscita dei
canali di RaiSat dal pacchetto Sky e l’approdo sul digitale terrestre.
Nel 2008 fonda Rai4 e la dirige fino al 2013. Nel 2015 è consigliere di
amministrazione Rai su proposta del Movimento 5 Stelle.
Dicono che
tutta l’area creativa di viale Mazzini sia da ieri in subbuglio, in
attesa di un complice per restituire creatività e trasgressione al
palinsesto. Sempre che M5S e Lega lo lascino lavorare davvero.
La carriera
Nel 1996 guidò una Rai2 che aveva, tra gli altri, Santoro, Luttazzi, Chiambretti, i Guzzanti