La Stampa 24.11.18
Un adolescente su cinque ammette violenze sulle fidanzate
di Flavia Amabile
C’è
tanta violenza nei rapporti di coppia anche durante l’adolescenza. E
troppe ragazze alla fine tendono a perdonare. La violenza sulle donne
all’epoca dei primi amori non è molto più gentile o romantica di quella
degli adulti. Forse a quell’età si potrebbe essere ancora in tempo per
intervenire e modificare alcune manifestazioni di possesso o dei
sentimenti di amore malato ma secondo i dati raccolti dal portale
Skuola.net su un campione di 11 mila studenti più della metà (il 52%)
non ha mai parlato di violenza sulle donne in classe e il 55% non ha mai
avuto una lezione di educazione sentimentale.
Dalla ricerca
emerge che il 20% dei ragazzi ha alzato almeno una volta le mani su una
ragazza durante una lite. Una cifra identica a quella dello scorso anno,
a conferma del fatto che esiste un tasso di violenza difficile da
sradicare senza un’azione culturale. Il 20 per cento si ottiene sommando
il 7% che ha picchiato più volte la ragazza, il 4% ogni tanto e il 9%
una volta. Una delle principali cause scatenanti della violenza sulle
donne nel mondo degli adulti è l’incapacità di accettare un rifiuto.
Anche nel mondo degli adolescenti la difficoltà è la stessa. Il 17% dei
ragazzi non si è fatto fermare da un no della ragazza quando ha provato a
darle un bacio o «ad avere di più». Un’altra causa delle violenze fra i
grandi è la gelosia. Fra i ragazzi solo il 34% sostiene di non essere
affatto geloso e il 44% accetta di non chiedere nulla per placare la sua
gelosia perché la ragazza «è libera». Quindi il 56% non la considera
libera. Quando un ragazzo viene lasciato solo il 48% va avanti «senza
rancore». Il 10%, invece, gliela fa pagare e il 42% prova a «farle
cambiare idea». Fargliela pagare vuol dire picchiarla (18%) oppure
danneggiare qualcosa di suo (29%).
Di fronte alle violenze il 32%
delle ragazze si dice disposta a perdonare e il 75% accetta le continue
scenate di gelosia. È anche vero che l’82% delle ragazze ammettono di
essere gelose, che per placare la gelosia solo il 38% non fanno nulla
perché lui «è libero» e che la violenza inizia a farsi strada anche tra
le ragazze, a indicare una difficoltà nei rapporti fin dall’adolescenza.
Il 27% delle ragazze ha alzato le mani almeno una volta su un ragazzo
durante un litigio (cifra sostanzialmente stabile, era il 28% lo scorso
anno).
Secondo Daniele Grassucci , co-fondatore di Skuola.Net, dai
dati emerge come «nonostante gli appelli e le campagne di
sensibilizzazione, la violenza nei rapporti di coppia sia un fenomeno
sempre più trasversale e in continua crescita. Iniziando a dare i suoi
frutti malati sin dall’adolescenza. Preoccupante il fatto che tantissime
ragazze non facciano nulla per tamponare questa escalation ma, al
contrario, tendano a giustificarla. Loro stesse, poi, sempre più spesso
si rendono protagoniste di episodi violenti. Un campanello d’allarme che
ci dice come sia indifferibile intervenire sull’educazione
all’affettività già dalla tenera età. Basterebbe seguire l’esempio di
alcuni paesi europei (come la Danimarca) dove l’educazione emotiva è già
materia d’insegnamento a scuola».
Le molestie, gli stereotipi di
genere e il sexting sono stati l’argomento di un’indagine trattata anche
da ScuolaZoo e Terre des Hommes sulla base dei dati dell’Osservatorio
InDifesa. «Ragazzi e ragazze sono d’accordo sul fatto che la peggior
forma di discriminazione sia il rischio di molestia sessuale a cui sono
esposte le donne (lo crede l’82,9% dei ragazzi e l’82,4% delle
ragazze)», è scritto nell’indagine . Ma hanno un’idea diversa delle
molestie. «Per il 60,45% dei ragazzi si parla di molestia solo quando si
è davanti a un vero e proprio tentativo di violenza; per le ragazze,
invece, si parla di molestia già quando avviene un contatto fisico
invadente e non desiderato (69,81%)».
Il 45,2% dei giovani
italiani ritiene che quello che succede all’interno di una coppia sia
sempre un fatto privato e che nessuno abbia il diritto di intromettersi.
Questo, però, crea le condizioni per nascondere la violenza e fornire
un alibi a chi la compie.