La Stampa 22.11.18
Jfk, il complotto del suo vice Johnson
di Francesco Semprini
L’Italia
scrive una pagina significativa della vicenda dell’assassinio di Jfk:
Aldo Mariotto, medico veneziano e storico appassionato, ha appena
pubblicato da Pendragon The Day before Dallas: ideazione, organizzazione
e cronaca dell’ultimo viaggio di John Fitzgerald Kennedy. Un omicidio
all’ombra di Lyndon Johnson. Un’opera che gli è valsa un primato
d’eccezione, come primo e unico italiano invitato al «Jfk Lancer», la
Convention che ogni anno si tiene in coincidenza dell’anniversario di
quel 22 novembre 1963.
L’autore ha articolato il libro in due
parti: «La prima, quella più innovativa, sviluppa la tesi secondo cui
l’allora vice presidente Lyndon Johnson ha avuto un ruolo
nell’assassinio assieme ad Albert Thomas di Houston, deputato molto
importante, capo commissione che regolava la spesa federale e
controllava il budget della Nasa per la Camera». Secondo le
ricostruzioni, dietro il complotto c’era l’interesse ad assicurare una
serie di finanziamenti eccellenti allo Space Center di Houston.
La
seconda parte si basa sulla ricostruzione del giorno prima
l’assassinio, dal momento in cui Kennedy partì alla volta del Texas. «In
questo caso la sfida è stata quella di far emergere la personalità del
presidente in un giorno solo della sua vita», spiega Mariotto, «un
microcosmo in un macrocosmo in cui mi sembra che siano emerse tutte le
sue caratteristiche, come vivere ogni giornata al massimo con
intelligenza, humour, determinazione ma anche freddezza».
Il tutto
sullo sfondo dell’assassinio, che però è solo sfiorato nella
narrazione. «Gli studi sono durati dieci anni», prosegue l’autore. «Ho
avuto la fortuna di incontrare molti testimoni dell’epoca, dal
segretario McNamara al dottor Ronald Coy Jones, che soccorse Kennedy
dopo la sparatoria, dal tecnico che eseguì l’autopsia al musicista che
suonò per la “first couple” alla vigilia dell’assassinio».
Una
corrispondenza inedita tra il 19 aprile e il 25 maggio 1963 mostra il
solo coinvolgimento dell’ufficio di Johnson in quel viaggio di novembre,
mentre il vice presidente ha sempre negato ogni ruolo, dicendo che
l’organizzazione della visita era stata fatta interamente da Jfk. Il
viaggio a Dallas fu annunciato dallo stesso Johnson il 23 aprile di
quell’anno durante l’incontro annuale alla Nasa, in un mese in cui
trascorse 22 giorni su 30 proprio in Texas. «Potrebbe essere nato lì il
progetto omicida», ipotizza Mariotto, il che spiega il suo lavoro
investigativo citando Oscar Wilde: «Una domanda non è mai indiscreta,
una risposta può esserlo».