La Stampa 19.11.18
Reporter uccisa con autobomba
Identificati i mandanti
di Nadia Ferrigo
I
mandanti dell’omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana
Galizia sono stati identificati. Secondo quanto riporta il “Times of
Malta”, gli investigatori hanno individuato «un gruppo di più di due
persone». La celebre blogger maltese fu assassinata il 16 ottobre dello
scorso anno con una bomba piazzata nella sua auto. Due mesi dopo tre
cittadini maltesi - i fratelli George e Alfred Degiorgio e Vincent
Muscat - sono stati accusati di aver innescato la bomba. In carcere da
undici mesi, si sono sempre dichiarati innocenti. Il quotidiano spiega
di aver ricevuto la notizia da alti funzionari che guidano l’indagine.
Questi avrebbero infatti riferito che l’inchiesta «è a uno stadio
avanzato e i sospetti principali sono stati individuati». Le fonti non
hanno dato informazioni né su chi siano questi sospetti né se provengano
da ambienti criminali, politici o economici. Gli inquirenti ritengono
però che i mandanti avessero motivazioni diverse per volere la morte
della reporter, decidendo dunque di ingaggiare i tre uomini poi accusati
di essere i responsabili dell’esecuzione.
La collaborazione con l’Europol
«Abbiamo
una grande quantità di dati che richiedono analisi. I partner come
l’Europol hanno esperienza e competenza necessarie a contribuire a
queste operazioni» ha spiegato una fonte, aggiungendo di avere «diverse
prove in mano». Ma senza precisare quali. La famiglia Caruana Galizia,
contattata dal quotidiano, ha riferito di non essere ancora stata
informata dalla polizia su questi sviluppi.
Daphne Caruana Galizia
era una delle giornaliste più famose a Malta per via delle sue
inchieste sull’evasione fiscale internazionale sull’isola legata ai
Panama Papers, i documenti riservati che rivelarono una rete
internazionale di società off shore e i loro beneficiari.Tra questi si
imbattè in una piccola banca maltese, la Pilatus, di proprietà dei figli
del dittatore dell’Azerbaigian.
Per la Pilatus erano passati
bonifici milionari a una società di Dubai, che risultava intestata a
Michelle Muscat, la moglie del premier maltese Joseph, allora presidente
di turno della Ue. Muscat fu costretto a dimettersi per lo scandalo,
per poi indire nuove elezioni subito rivinte. «Oggi è un giorno nero per
la democrazia - aveva commentato l’imbarazzato premier, che aveva
appena trascinato la blogger in tribunale per diffamazione, nel giorno
del suo assassinio -. Tutti sanno quanto Galizia fosse critica verso di
me, sia a livello personale che politico. Ma nessuno può giustificare
questo atto barbaro. Non avrò pace finché non sarà fatta giustizia».