La Stampa 1.11.18
Santoro prepara un’offerta per acquistare “l’Unità”
di Andrea Carugati
Michele
Santoro è interessato all’Unità, il quotidiano fondato da Antonio
Gramsci nel 1924 che ha sospeso le pubblicazioni nell’estate del 2017.
Negli ultimi mesi il giornalista ha incontrato l’ad di Unità srl, Guido
Stefanelli, per farsi un’idea della situazione del giornale che da oltre
un anno vive in un limbo: l’azienda è ancora attiva, ma il giornale non
viene pubblicato e gli oltre 30 dipendenti sono in cassa integrazione
in uscita. Interpellato dalla Stampa, Santoro si trincera dietro un «No
comment». Fonti dell’azienda smentiscono che ci sia una trattativa in
corso con il conduttore. Ma confermano che negli ultimi mesi, dopo la
nascita del governo gialloverde, l’interesse per l’Unità «è tornato a
crescere». Tanto che lo stesso gruppo Pessina (che detiene il 100% di
Unità srl) sta pensando a un ritorno in edicola a inizio 2019, con una
redazione ridotta all’osso. Una scelta finalizzata a valorizzare la
testata, anche in vista di una possibile cessione a una nuova cordata di
soci. Cessione che ad oggi non è in agenda, anche se ci sono state
manifestazioni d’interesse. Una è quella di Santoro, uomo di sinistra
molto geloso della sua autonomia, per un periodo socio al 7% del Fatto
quotidiano con la società Zerostudio’s, fino all’uscita nel 2017, dovuta
anche alla mancata condivisione della linea filo-M5S.
Di qui il
rinnovato interesse per l’Unità, che si era già manifestato quando il
giornale aveva chiuso nel 2014. In quel caso però il Pd a guida Matteo
Renzi aveva scelto di favorire l’arrivo dei Pessina, che hanno
confezionato un prodotto molto filorenziano (sotto la guida prima di
Erasmo D’Angelis e poi di Sergio Staino) che non ha riscontrato il
favore dei lettori, fino all’uscita dalle edicole. Ora il Pd è
definitivamente fuori dalla compagine dell’Unità, dopo aver perso la
quota del 20% che era controllata dalla fondazione Eyu guidata dal
tesoriere Francesco Bonifazi. Nelle ultime settimane si era diffusa la
voce che la stessa Eyu fosse interessata a comprare la testata, ma
l’azienda smentisce categoricamente.
La situazione resta molto
critica: nella scorsa primavera i giornalisti avevano ottenuto dal
tribunale il pignoramento della testata per ottenere il pagamento degli
stipendi arretrati. Solo all’ultimo minuto la società ha evitato che
l’Unità finisse all’asta, pagando gli stipendi. La base d’asta era di
300mila euro. In quelle settimane Santoro era molto vicino alla
presentazione di un’offerta a prezzi di saldo. Ora però l’azienda punta a
incassare molto di più.