lunedì 26 novembre 2018

Internazionale 25.11.18
Caixin,
Cina gara di miseria


Per gli studenti poveri che vogliono ottenere un sussidio dalle università cinesi non basta consegnare certiicati e documenti: per ricevere l’aiuto economico devono parlare in pubblico delle diicoltà in cui si trovano le loro famiglie, nella speranza di commuovere i presenti e ottenere un numero di voti suiciente a qualiicarsi. Il processo di selezione, noto come “gara di miseria”, somiglia a un reality show e spesso inisce con gente che piange sul palco mentre svela dettagli sul suo stato di povertà per dimostrare di meritarsi il sussidio. Il ministero dell’istruzione sta cercando di vietare la pratica, “perché viola la privacy e la dignità degli studenti”. Le università difendono il metodo perché sarebbe più trasparente rispetto alle decisioni prese da piccole commissioni. In realtà, scrive il settimanale cinese Caixin, le ragioni sono la pigrizia e il timore degli atenei di prendersi la responsabilità di decidere rischiando di dare denaro a candidati non qualificati. Nel 2017 sono stati distribuiti aiuti per 27 miliardi di dollari a 95,9 milioni di studenti appartenenti a famiglie a basso reddito.