domenica 25 novembre 2018

Il Sole Domenica 25.11.18
Storia della filosofia
Dalla Scolastica all’Illuminismo
di Armando Torno


Nella sua Storia della Filosofia Occidentale Bertrand Russell, che fu logico e matematico prima di essere saggista e attivista, ha scritto: «Tra la teologia e la scienza esiste una Terra di Nessuno, esposta agli attacchi di entrambe le parti; questa Terra di Nessuno è la filosofia». Qualcuno potrà arricciare il naso, ma codesta definizione, sorta di spazio topologico delle idee accumulate dagli umani, spiega più di tanti discorsi cosa sia e dove stia quella passione della mente chiamata filosofia.
Oggi, direbbe Schopenhauer, è un’epoca in cui i pensatori, o quelli considerati tali, sono più numerosi dei girini dello stagno. Qualche decennio fa per essere (o sembrare) un filosofo occorreva farsi crescere la barba, poi bastò diventare oscuri nei discorsi; più tardi prevalse l’appartenenza a correnti etiche o scientifiche, oggi conviene occuparsi di comunicazione o della cosiddetta Galassia web. Capiterà un giorno o l’altro - consideratelo inevitabile - di incontrare qualcuno che dirà con fare grave: tutta la cultura è in Rete, la Rete è cultura.
Non spetta a noi risolvere questioni di tal fatta, tuttavia possiamo consigliare a chi è allergico a una simile visione delle cose di vaccinarsi. Non occorre andare in un ambulatorio o al Pronto soccorso, basta leggersi una storia della filosofia. In molti ormai odiano il genere e sostengono che non sia più possibile scrivere un’opera che riassuma e presenti le idee dell’umanità. Non ci occuperemo di quelle scolastiche, che sono tante e devono obbedire ai programmi ministeriali, diremo però che un’ampia Storia della Filosofia Occidentale, a cura di vari autori, l’ha pubblicata in sette volumi il Mulino, tra il 2014 e il 2015. E ora Piero Di Giovanni, docente a Palermo, ha completato la sua con la parte dedicata all’età moderna.
Quest’ultima, scritta da una sola persona, è in quattro tomi. La pubblicazione è cominciata nel 2013 e vale la pena riflettere sulle divisioni dei periodi, giacché Di Giovanni ha scelto di trattare nella prima parte il pensiero tra il VII secolo a. C. e il II della nostra era, dai presocratici alla filosofia di Roma antica; ha poi chiamato Età nuova i secoli tra il III e il XIII, dal neoplatonismo alla Scolastica. L’Età contemporanea uscì già nel 2013 e partiva dall’idealismo per giungere ai «nuovi saperi», illustrando con misura tra l’altro marxismo, pragmatisti e positivisti, senza perdersi in tutte le epistemologie o in quella sociologia che ruggì e credette di risolvere, alla fine del millennio scorso, ogni problema. Il quarto e ultimo volume, che tratta l’Età moderna, tra il XIV e il XVIII secolo, ora disponibile, parte dalla crisi della Scolastica e giunge all’Aufklärung, a quell’Illuminismo tedesco che partorì Kant e che Di Giovanni pone dopo l’inglese, il francese e l’italiano.
Non spetta a noi dare un giudizio, ma in tale volume l’autore è stato, come nei precedenti, equilibrato, oltre che ben informato. Offre, per esempio, un dignitoso spazio a quel laboratorio d’idee che fu la Nuova Scolastica; e anche un capitolo all’Augustinus di Giansenio, opera che lascia tracce indelebili, anche se di solito è trattata in qualche riga. Insomma, una storia delle idee scritta da un solo studioso. Che è un buon vaccino contro i nemici (o i virus) di cui si è fatta menzione.
La storia della filosofia moderna Piero Di Giovanni Franco Angeli, Milano, pagg. 586, € 36