il manifesto 2.11.18
Bolsonaro conferma, l’ambasciata del Brasile presto a Gerusalemme
Israele/Brasile.
Il presidente eletto in un'intervista ha promesso di trasferire al più
presto l'ambasciata nella città santa. E assicura a Israele appoggio
incondizionato all'Onu. Netanyahu pronto a stringere relazioni strette
con il paese sudamericano
di Michele Giorgio
GERUSALEMME
Jair Bolsonaro ha scelto il quotidiano Israel HaYom, megafono del
governo israeliano, per dare l’annuncio tanto atteso da Benyamin
Netanyahu: il Brasile sposterà al più presto la sua ambasciata da Tel
Aviv a Gerusalemme, sulle orme del presidente americano Donald Trump.
«Israele è un paese sovrano» ha detto il presidente eletto «se Israele
decide quale è la sua capitale, noi concordiamo. Quando mi è stato
chiesto in campagna elettorale se una volta eletto avrei spostato la
nostra ambasciata ho risposto di sì. Voi siete gli unici a decidere
quale debba essere la vostra capitale, non altri paesi». Frasi che
Israel HaYom ha ricambiato dedicando ieri a Bolsonaro la prima pagina.
L’intervista integrale sarà pubblicata oggi ma le ampie anticipazioni
apparse ieri dicono già tutto su ciò che l’uomo che vuole cambiare il
volto del Brasile intende fare in Medio oriente.
«Israele può
contare» sul voto del Brasile all’Onu «su quasi tutte le tematiche che
coinvolgono il paese», ha assicurato Bolsonaro ai giornalisti
israeliani. Quindi ha annunciato che intende tornare presto a
Gerusalemme, dove è già stato in visita privata due anni fa, e ha
sottolineato che si è messo subito in contatto con i rappresentanti
dello Stato ebraico in Brasile. «L’ambasciatore israeliano in Brasile –
ha detto – mi ha fatto visita due volte questa settimana. Sono molto
contento che un rappresentante ufficiale dello Stato di Israele mi
tratti in questo modo, il sentimento è reciproco». «Amo il popolo e lo
Stato di Israele – ha aggiunto – potete essere certi che promuoverò
strette relazioni e una cooperazione produttiva per entrambe le parti a
partire dal 2019». Infine, sempre seguendo le mosse dell’Amministrazione
Trump che il mese scorso ha chiuso la rappresentanza diplomatica
palestinese a Washington, Bolsonaro ha avvertito che cambierà lo status
dell’ambasciata di Palestina in Brasile. «Quell’ambasciata è troppo
vicino al palazzo presidenziale – ha affermato – nessuna ambasciata può
essere così vicina e la sposteremo. Inoltre, la Palestina deve essere
prima uno Stato per avere il diritto ad un’ambasciata».
È musica
celestiale quella che Bolsonaro ha suonato per Netanyahu. Quest’ultimo
già lavora all’avvio di una intensa collaborazione con il Brasile, a
cominciare dal settore militare e nella sicurezza. Netanyahu spera
inoltre che il trasferimento dell’ambasciata brasiliana a Gerusalemme
spinga altri paesi a fare altrettanto. L’effetto domino previsto un anno
fa dal premier israeliano non c’è stato. Dallo scorso 6 dicembre,
giorno della dichiarazione di Trump su Gerusalemme soltanto Usa e
Guatemala hanno spostato la loro sede diplomatica nella città santa.