il manifesto 23.11.18
Medici in sciopero per 24 ore: «Contratto bloccato da 10 anni»
Protesta. La ministra della Sanità Grillo: «Sono con voi». Sui fondi incontro tra Stato e regioni il prossimo 29 Novembre.
di Madi Ferrucci
Medici,
veterinari e dirigenti sanitari scioperano per 24 ore oggi per il
rifinanziamento del servizio sanitario nazionale e il rinnovo del
contratto nazionale bloccato da dieci anni. E la ministra della Salute
Giulia Grillo ha detto: «Sono con voi». «Sono anni che ogni autunno i
medici lanciano l’allarme in vista della legge di bilancio, è ora di
ascoltarli» ha detto in un’intervista al «Quotidiano Sanità». Il
prossimo 29 novembre è stato convocato un confronto tra Stato e regioni
su uno dei punti dolenti per il settore: la rimozione del tetto di spesa
sul personale sanitario. La speranza di Grillo è che il ministero
dell’economia sia disposto ad affrontare la spesa. Dopo un incontro con
il presidente delle regioni Stefano Bonaccini, ieri il viceministro
dell’economia Massimo Garavaglia ha parlato di «proposte interessanti
per fare tanta spesa per investimenti». «A me i “potrebbero” interessano
poco, interessano più che i fondi ci siano» ha risposto Bonaccini.
LA
LEGGE DI BILANCIO stanzierà un miliardo di euro di fondi per la sanità,
come già previsto da quella precedente del governo Gentiloni, a fronte
dei due richiesti dalle regioni. Oltre alle risorse sui rinnovi
contrattuali, mancano al momento quelle per le borse di studio
necessarie all’attività degli specializzandi. Per i sindacati il governo
Lega-Cinque Stelle si conferma in linea di continuità con le politiche
dei tagli al welfare, portate avanti dai governi precedenti: «Da un lato
si parla di “reddito di cittadinanza”, dall’altro non garantisce a
tutti i cittadini la fruizione dei servizi di base – sostiene Andrea
Filippi, segretario della Fp Cgil Medici – Questa situazione crea una
sfiducia sempre maggiore nel sistema sanitario pubblico e mette in
conflitto cittadini e operatori dei servizi, a tutto vantaggio del
settore privato». Mancano 50 mila operatori sanitari, mentre dei 3 mila
contratti per la formazione specialistica necessari, il governo attuale
ha deciso di stanziare risorse solo per 800 posti, investendo 20 milioni
di euro a fronte dei 120 milioni previsti. Per Filippi la decisione
appare quindi il frutto di «una precisa volontà politica che ha scelto
di continuare ad erodere i fondi per la sanità pubblica, favorendo in
tal modo la concorrenza delle strutture private».
È NECESSARIO
INVESTIRE in maniera programmata sulle assunzioni e sui processi di
formazione dei nuovi medici sostiene Alessandro Conte, vice coordinatore
di Anaao giovani, Ad oggi ci sarebbero 10 mila giovani in attesa di
ottenere un posto per la specializzazione; un esercito che vive in una
condizione di precariato, pronto a riversarsi nelle strutture private o
ad emigrare all’estero. «E’ necessaria una scelta di campo – sostiene
Conte – si vuole garantire un sistema di cure universale in cui non
importa chi sei o di chi sei figlio, oppure vogliamo fal dipendere la
salute dei cittadini dal tipo di assicurazione che possono
permettersi?».