il manifesto 23.11.18
De Magistris lancia la coalizione civica contro «l’onda nera»
Sinistra.
Il primo dicembre a Roma, con Sinistra Italiana e Prc. Collegamenti
video con Spagna e Grecia. Iniziativa in vista delle europee. Ma il
sindaco pensa soprattutto alle prossime politiche
di Adriano Pollice
Le
Sezioni riunite della Corte dei conti mercoledì pomeriggio hanno
sospeso il provvedimento della Corte dei conti campana, che aveva
imposto il blocco della spesa del comune di Napoli per irregolarità
nella stesura dei bilanci. Il parere definitivo toccherà alla Corte
costituzionale ma, intanto, l’amministrazione partenopea tira un sospiro
di sollievo. Ieri il sindaco Luigi de Magistris ha spiegato: «Il
dispositivo di blocco della spesa addirittura prefigurava in modo un po’
improvvido, se noi non avessimo fatto determinate cose, anche lo
scioglimento del consiglio comunale». Entro oggi la giunta approverà il
bilancio di previsione e il nuovo piano di riequilibro.
Per
mettere i conti in salvo, però, ci vorrà un intervento del governo sul
debito con il consorzio Cr8 risalente al terremoto del 1980, un debito
che lo stato ha riconosciuto come proprio con il governo Gentiloni,
tocca al nuovo esecutivo cancellarne le sanzioni. I contatti con la
sponda grillina sono buoni e con un certo ottimismo de Magistris si
appresta a sbarcare a Roma per l’assemblea del primo dicembre al Teatro
Italia.
L’iniziativa è stata lanciata sotto le insegne del suo
movimento, Dema, ma è in realtà un tentativo per capire che spazio c’è
per la costruzione di una nuova coalizione nazionale: «È giunta l’ora –
scriveva nell’appello de Magistris – di un fronte popolare democratico
senza confini politici predeterminati, senza recinti tradizionali. Non è
un quarto polo, non si deve ricostruire il collage delle fotografie già
viste e sconfitte». L’invito a partecipare è stato fatto, in
particolare, a Ilaria Cucchi e al sindaco sospeso di Riace, Mimmo
Lucano, in entrambi i casi guardando a possibili candidature alle
elezioni europee. Sono previsti pullman da Nord a Sud (in particolare
Liguria, Calabria e Puglia) e collegamenti video da Spagna e Grecia,
sponda Podemos e Diem25.
Molto attive nell’organizzazione
dell’appuntamento Sinistra italiana e Rifondazione comunista, reduce
quest’ultima dalla rottura con Potere al popolo. Anche a Pap è arrivato
l’invito: domani durante il neo Coordinamento nazionale, eletto a inizio
mese, si deciderà se aderire o meno. Ma, comunque, mettono le mani
avanti: «Non siamo interessati a cartelli elettorali con gli schemi
della vecchia sinistra». Insomma, il finale dell’assemblea del primo
dicembre non è già scritto.
Sul tavolo ci sono le scadenze
elettorali a cominciare dalle europee del 2019, anche se de Magistris
non ha ancora sciolto la riserva su una sua corsa in prima persona,
avvisando anzi che nell’ipotesi di elezione lascerebbe il posto al
secondo in lista. Nel 2020, poi, ci saranno le regionali in Campania ma
l’interesse primario è la costruzione di un fronte in grado di misurarsi
alle politiche.
Mercoledì de Magistris l’ha detto in modo
esplicito: «Vorrei essere l’anti Salvini. Come premier sarei il suo
opposto: credo che si debba lavorare su coesione e solidarietà». Ieri, a
margine dell’incontro con la stampa sulla sentenza della Corte dei
Conti, è tornato sullo scenario politico nazionale: «La bocciatura della
manovra economica del governo da parte dell’Unione europea mi
preoccupa. Per i capricci elettorali di qualcuno, rischiamo che vengano
sbriciolati i risparmi di una vita dei cittadini. C’è il timore forte
che il paese non sia in mani salde». Per poi offrire una piattaforma
alternativa: «Ci vorrebbe una manovra che metta in sicurezza l’Italia,
che si sta sgretolando, una manovra vicina ai sindaci e alle esigenze
dei territori». L’obiettivo, ha spiegato de Magistris, è la costruzione
di una coalizione civica nazionale «contro l’onda nera che avanza».