il manifesto 11.11.18
Pullman bloccati, schedati migliaia di manifestanti
Manifestazione antirazzista a Roma. Leu: il governo riferisca in Parlamento sui controlli di massa dei manifestanti
di Rachele Gonnelli
I
carabinieri fanno cenno all’autista di deviare nell’area
dell’autogrill, tutti i passeggeri del pullman vengono fatti scendere e
in fila devono mostrare il contenuto di borse e zaini. «Ma ci sono solo
panini..», fa una signora con i capelli bianchi e un fazzonello annodato
al collo, «guardi che c’è il diritto di manifestare ancora in questo
Paese, sa?». «Roba da matti, non mi era mai successo in tanti anni..»,
fa un’altra. Non finisce qui. I passeggeri vengono filmati da una
telecamera portata in spalla da un carabiniere che appoggiato davanti
alla porta del pullman, li filma tutti mentre risalgono, identificati e
schedati. «Spudorati – dice un signore – neanche si nascondono».
È
ciò che si vede in un video fatto con il telefonino che documenta uno
dei blocchi che hanno interessato ieri decine e decine di pullman fin
dal mattino, messi in atto dalle forze di polizia nei confronti degli
autobus a noleggio che stavano cercando di raggiungere la manifestazione
antirazzista di Roma provenienti tanto da Sud quanto da Nord.
«Sì,
abbiamo avuto decine di segnalazioni di blocchi – dice Stefano di
Melting Pot, dell’organizzazione e tra promotori del corteo – tutti i
mezzi dei centri sociali del Nord Est sono stati fermati al casello, con
fotosegnalamento dei passeggeri e lo stesso è successo a quelli delle
Marche, ma anche da Firenze, da Torino, da Pisa». La manifestazione era
già partita e ancora mancavano all’appello due pullman provenienti da La
Spezia, fermati a lungo. Nella maggior parte dei casi – hanno
raccontato – ai passeggeri è stato ordinato di esibire il documento, la
carta d’identità o il permesso di soggiorno, e di portarlo vicino al
volto per essere poi fotografati così.
Simone del centro sociale
Sisma di Macerata racconta che la polizia ha tentato di sequestrargli lo
striscione della storica manifestazione antirazzista del febbraio
scorso con la scusa che aveva i pali e potevano essere usati per chissà
cosa. La Questura di Roma dice di aver sequestrato 400 aste di legno e
che i controlli erano stati disposti per «facilitare l’accesso al luogo
della manifestazione onde evitare possibili criticità».
Sui
blocchi stradali e le fotosegnalazioni preventive protestano sia
Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, sia Nicola
Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra italiana. «Immagino –
scrive, sferzante, Fraioianni – che l’8 dicembre i pullman che
porteranno a Roma i militanti leghisti subiranno il medesimo
trattamento, con il controllo certosino di striscioni, magliette,
documenti, con i bus bloccati in campagna alle porte della capitale,
come è successo ai pullman della manifestazione antirazzista». «Il
governo riferisca in Parlamento perché da quel che appare ci troviamo di
fronte ad una grave limitazione delle libertà democratiche» , protesta
il senatore di LeU Francesco Laforgia. E Roberto Speranza, deputato di
Leu e coordinatore di Mdp, si associa, giudicando i blocchi «un fatto
molto grave che non si può sottovalutare».