il manifesto 11.11.18
Da sessanta piazze. No al ddl Pillon. Da Bolzano a Lecce la protesta femminista
Diritti.
La piazza romana preceduta dal flash mob di Non Una di Meno in
Campidoglio. «Ci volete ancelle ci avrete ribelli» come nella celebre
serie tv in cui le donne ridotte a macchine da riproduzione si alleano
nella rivolta
di Shendi Veli
È un messaggio
chiaro quello emerso ieri da oltre 60 piazze italiane. Da Bolzano a
Lecce, passando per Roma, Milano, Napoli, ma anche in tanti piccoli
centri, come Imperia, Viareggio, Brindisi, Orvieto. Il ddl Pillon
incontra l”opposizione non solo degli spazi femministi, ma di un ampio
fronte di soggetti politici e sociali. La giornata, convocata dalla rete
dei centri anti-violenza D.i.Re, era stata preceduta da una petizione
online che ha già superato le 100.000 firme. L’obiettivo condiviso è il
ritiro immediato del disegno di legge 735 che si trova attualmente in
commissione Giustizia del Senato. La proposta, tra le altre cose,
introduce l’affido condiviso ed elimina l’assegno di mantenimento per
come è stato fin ora contemplato.
LA GIORNATA DI MOBILITAZIONE è
iniziata da Roma. Sono le dieci di mattina quando nei pressi del
Colosseo una lunga fila di donne, vestite di rosso, cammina silenziosa
suscitando la curiosità dei passanti. «Portiamo la tunica rossa e la
cuffia bianca simbolo del potere politico, clericale ed economico che
tenta di allungare le mani sulle nostre vite, i nostri corpi e le nostre
scelte. Siamo donne, lavoratrici, precarie, migranti, madri, singole,
lesbiche, trans a cui il governo vuole togliere spazio e autonomia. Il
disegno di legge del senatore Pillon è una vendetta nei nostri confronti
e noi lo bloccheremo.» Il flash mob di Non Una di Meno, dopo aver letto
un testo sulle scale del Campidoglio, è confluito a Piazza Madonna del
Loreto, dove si sono riunite oltre tremila persone. Sul palco
associazioni, comitati cittadini, organizzazioni per l’infanzia,
collettivi femministi, sigle sindacali. Presenti anche figure di spicco
della politica locale e nazionale, come l’ex ministra Fedeli, il
presidente della Regione Zingaretti e il segretario uscente del Pd
Martina.
IL CUORE PULSANTE della piazza erano però donne, uomini e
generi non binari, espressione diretta della società e dei movimenti
femministi, che hanno imposto a esponenti istituzionali e partiti di
presenziare senza bandiere. «Il ddl Pillon va ritirato, con gli altri
tre testi sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato.
Questa piazza è l’occasione per riscoprire una partecipazione politica
dimenticata» ha detto Lella Palladino, presidente della rete Dire.
«Questo provvedimento vuole disconoscere la violenza contro le donne in
un paese dove ogni 3 giorni una donna muore per mano di un partner
violento» dice Carla di Non Una di Meno. Il movimento ha lanciato lo
scorso ottobre uno stato di agitazione permanente «finchè questo governo
non capirà che i diritti sono di tutti e per tutti, donne, uomini,
bambine, bambini, altre soggettività e soprattutto migranti.»
SUI
RISCHI a cui il provvedimento espone si è espressa anche l’Onu, che in
una lettera inviata al governo manifesta preoccupazione per una misura
che potrebbe alimentare “la disuguaglianza di genere e la
discriminazione, privando le sopravvissute alla violenza domestica di
importanti protezioni”. In piazza a Roma presenti anche molti uomini,
alcuni organizzati nell’associazione Maschile Plurale «Come uomini
impegnati da tempo nella ricerca di un nuovo modo di vivere la
maschilità e la paternità, consapevole del mutamento creato dalla nuova
libertà delle donne, ci rivolgiamo agli uomini presenti nelle forze
politiche e nelle istituzioni, così come nel mondo associativo,
sindacale, e in quello dei media, perché si sviluppi una riflessione
profonda su questi temi» ha dichiarato Stefano Ciccone.
DUE GIORNI
FA anche il vicepremier Di Maio si è espresso negativamente sulla
proposta di legge, rompendo il lungo silenzio del M5S in merito alla
riforma voluta dall’alleato di governo.Dell’attuale governo parla anche
Elisa Ercoli di Differenza Donna «Autoritarismo, sovranismo, odio per il
diverso, tutte facce della stessa medaglia» pronuncia tra gli applausi
della piazza «il potere maschile si comporta come il singolo uomo
violento: quando sente che sta perdendo terreno prova a reimpostare il
suo ordine, in cui donne e soggetti altri vengono sopraffatti, isolati,
rimessi a tacere, attenzione ve lo diciamo siamo indomabili, non ci
rimetterete dove ci avete tenuto per secoli».
PIAZZE MOLTO
PARTECIPATE in tutte le città, con numeri paragonabili a quelli romani
anche a Milano, Bologna e Napoli. Tutti i cortei, assemblee e presidi
contro il ddl Pillon si sono conclusi dandosi appuntamento a Roma, il 24
novembre, per la grande manifestazione nazionale contro la violenza
maschile di genere.