il manifesto 10.11.18
«Indivisibili» contro il decreto sicurezza
No
al razzismo. In piazza oggi a Roma sfila il Paese dell’accoglienza. In
arrivo da tutta Italia, con il sindaco di Riace Domenico Lucano
Ad
aprire il corteo ci sarà uno striscione con la scritta: «Uniti e
solidali contro il governo e il razzismo del decreto Salvini». E’ la
parola d’ordine che riunirà oggi a Roma migliaia di manifestanti (sono
attese almeno 20 mila persone in arrivo a Roma con treni e 100 pullman
provenienti da tutte le regioni) decise a rispondere alla deriva
securitaria e xenofoba che ormai da troppi mesi caratterizza l’Italia.
L’appuntamento
è per le 14 a piazza della Repubblica da dove partirà un corteo che
dopo aver percorso il centro cittadino si concluderà a piazza San
Giovanni dove sono previsti alcuni interventi e la presenza di numerosi
attori e musicisti (tra quanti hanno aderito ci sono Ascano Celestini,
Modena City Ramblers, Assalti frontali ed Eugenio Bennato). Più di 400
le realtà che hanno aderito all’iniziativa rispondendo all’appello
lanciato anche da Baobab Experience, i volontari che da in quattro anni
hanno accolto e dato assistenza a decine di miglia di migranti in
transito nella capitale. Tra le sigle che hanno garantito la propria
partecipazione ci sono Cgil, Anpi, Arci, Oxfam, la ong Proactiva Open
Arms, Action Aid, Un Ponte per, insieme a esponenti di LeU, Possibile e
all’europarlamentare di Rifondazione comunista Eleonora Florenza. Ma
sono attese tantissime realtà locali. «E’ il momento di unirsi,
mobilitarsi e reagire contro gli attacchi del governo, a cui Minniti ha
aperto la strada, contro l’escalation razzista e il decreto Salvini che
attacca le libertà di tutti», hanno spiegato gli organizzatori.
La
posta in gioco è alta. Mercoledì scorso dal Senato è arrivato il via
libera al decreto Sicurezza e immigrazione con cui il governo, e in
particolare il ministro degli Interni Matteo Salvini, si prepara a
smantellare il sistema di accoglienza dei migranti creato negli ultimi
anni.
Le conseguenze delle nuove misure – dall’abrogazione delle
protezione umanitaria allo smantellamento della rete Sprar gestita dai
Comuni, al prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Centri
per il rimpatrio (Cpr) – saranno pesanti per tutti, immigrati e
italiani.
L’Anci, l’associazione dei comuni italiani, ha calcolato
in almeno 50 mila i migranti destinati a diventare irregolari nel 2019 e
in 280 milioni di euro i costi sociali in più a cui i Comuni dovranno
fare fronte. Motivi che hanno spinto molti amministratori locali a
chiedere al governo di sospendere il decreto modificandolo. Inutilmente.
Ma
nel corteo non si parlerà solo di immigrazione. Non a caso la parola
chiave della giornata è «Indivisibili) per sottolineare – hanno spiegato
gli organizzatori – la volontà di non accettare nessuna separazione di
diritti tra italiani e stranieri, ma anche tra donne e uomini, al punto
che nella piattaforma c’è anche l’opposizione al ddl Pillon sulla
genitorialità.
Prevista, infine, la partecipazione alla manifestazione anche del sindaco di Riace Domenico Lucano.