Il Fatto 19.11.18
“L’arroganza dem viene dall’assenza di idee”
Il candidato attaccato dai dirigenti per averli paragonati a Burioni: “Sono fuori dalla realtà”
di Alessia Grossi
Da
Alessia Morani a Carlo Calenda fino a Gentiloni, l’intervento di sabato
del più giovane candidato alla segreteria del Pd, Dario Corallo che
accusava i dirigenti di comportarsi “come dei Burioni qualsiasi” ha
provocato quella che lui definisce una “miriade di attacchi anche fake
sui social network”.
Cosa è successo dopo l’assemblea?
Nel
mio intervento ho paragonato l’arroganza che il virologo Roberto Burioni
dimostra nei confronti dei no vax a quella del Pd. Come il “ciaone” di
Carbone. Da lì è partito uno sciame di risposte. C’è anche chi mi ha
accusato di essere contro la scienza, cosa non vera anche per formazione
(Corallo è laureato in filosofia, ndr), altri di essere contro i
vaccini.
Chi l’ha insultata?
Anche i dirigenti del Pd che
vivono sui social… Calenda ha espresso solidarietà a Burioni. È
l’arroganza di chi opera intorno al potere e non sa che solo la metà
degli italiani è presente su Facebook.
Lei era un collaboratore di Maurizio Martina al ministero dell’Agricoltura.
Allora
diciamo l’arroganza di chi gestisce il potere. Io ho lavorato da
impiegato, sono stato scelto dal capo ufficio stampa in base al mio
curriculum.
Burioni l’ha accusata di avercela con chi studia con sacrificio.
È
ovvio che chi studia ne sa di più. Il punto è che di solito chi riesce è
partito avvantaggiato. In ogni caso, lo studio non è uno strumento per
prevaricare l’altro, anzi, chi ne sa di più dovrebbe aiutare a capire e
non insultare.
Qualche esempio di arroganza del Pd?
Quando
il Pd ha perso, che fosse alle elezioni o al referendum, il messaggio
era: ‘Gli italiani non ci hanno capito’. Se il popolo italiano si
esprime dicendo che quella cosa non la vuole, non si può dire che è
perché non l’ha capita.
Ma l’analfabetismo funzionale esiste.
Sì,
ma non si può confondere l’analfabetismo con l’ignoranza. Se dopo anni
le persone non capiscono, magari è perché il Pd si è espresso male.
Lei è stato frainteso nel suo intervento.
Infatti
oggi mi sono spiegato meglio. Se fossi stato come i dirigenti del Pd o
come Burioni avrei dato loro degli ignoranti: ho fatto una tesi in
filosofia del linguaggio.
Quali sono le verità “scientifiche” dei dem?
Che
non si può fare deficit… non è vero. Che l’Unione europea è perfetta,
invece non è un soggetto democratico. Che il M5s è stato votato da
branchi di ignoranti, e non da professionisti in buona fede a cui il
movimento ha offerto una linea politica, molto pericolosa e sbagliata,
ma una linea. Soprattutto, il Pd ha messo in discussione i propri
principi per non mettere in discussione fattori contingenti. Come non
dialogare con gli avversari né con i sindacati, ma con gli imprenditori.
Poi ci sono verità che si devono dire, come che il capitalismo è a un
punto di crisi. Che i politici di destra non sono gli ultimi scemi, ma
che hanno una strategia politica.
Il Pd perde per arroganza?
No,
è solo l’effetto. La causa è la mancanza di politica e lo scollamento
dalla realtà. I dirigenti non l’hanno capito e l’hanno trasformato in
arroganza da spaesamento.