martedì 13 novembre 2018

Il Fatto 13.11.18
A Torino Forza Italia sulla cresta dell’onda, Confindustria spiana la strada a Crosetto
Il Partito degli Affari - Il mondo padronale dietro le proteste e i prossimi interessi elettorali
di Massimo Novelli


Nel luglio del 1998, quasi 18 anni dopo la marcia dei 40 mila della Fiat, Carlo Callieri, già capo del personale di Mirafiori e dirigente di Confindustria, raccontò di esserne stato l’inventore. Oggi, da pensionato, si limita a guardare con favore l’onda Sì Tav, anche se qualcuno lo indica tra i presunti promotori.
Il lupo, cioè il padrone, in ogni caso, perde il proverbiale pelo ma non il vizio. Dietro alle “madamine” accreditate come le ideatrici del corteo torinese di sabato, e oltre i cittadini e le cittadine della piccola e media borghesia, si muovono con altro peso l’apparato confindustriale e le associazioni dei costruttori, a livello nazionale e locale. Tanto che negli ambienti dell’Unione Industriale di Torino, in buona sostanza, si dice che la protesta dell’altro giorno è solo un assaggio, visto che tra poco schiereranno le loro truppe. Saranno precedute da Forza Italia. Per il 17 novembre ha indetto una manifestazione pro Tav davanti al Comune di Torino. Ritenendo, non a torto, che la mobilitazione per la ferrovia Torino-Lione di sabato 10 novembre abbia avuto una forte connotazione di centrodestra, Silvio Berlusconi e soci vogliono cominciare la campagna elettorale per le regionali del 2019. Potrebbero assemblare parte dei Sì Tav attorno alla candidatura di Guido Crosetto, imprenditore e deputato di Fratelli d’Italia, o di Marco Boglione, titolare del gruppo BasicNet (Robe di Kappa).
La contiguità sociale e ideologica tra molti torinesi in piazza per il Tav e il mondo padronale, d’altronde, è evidente. Intanto per la presenza tra gli organizzatori della protesta di Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti nell’ultimo governo Berlusconi, con interessi in una azienda genovese di servizi marittimi. Lobbista irriducibile delle infrastrutture, Giachino, ex democristiano, ha addirittura festeggiato il primo maggio accompagnando alcuni ragazzi dell’associazione “Sì Lavoro”, da lui fondata, con una visita al cantiere Tav di Chiomonte. Tra le stesse “madamine” per il Tav, poi, non mancano i legami con il mondo delle imprese. Giovanna Giordano Peretti è attiva nel Rotary Torino Est, e scrive di frequente letterine di moralismo civico alla rubrica “Specchio dei Tempi” de La Stampa, storica voce della Fiat-Fca. Patrizia Ghiazza, invece, è partner della Eurosearch Consultants, società di cosiddetti cacciatori di teste creata nel 1969 dall’ex senatore del Pri, il Partito Repubblicano Italiano, e consulente aziendale Roberto Giunta. Nel febbraio del 1994, Giunta, fedelissimo di Giorgio La Malfa, patteggiò una pena a otto mesi di reclusione e restituì 50 milioni di lire per una bustarella ricevuta nell’ambito delle gare d’appalto per l’Aem, l’azienda energetica municipale.
Per dirla con il Lorenzo Da Ponte (e Mozart), insomma, “Madamina: il catalogo è questo”. Intanto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ha annunciato “che proprio a Torino convocherà un consiglio generale straordinario allargato alla partecipazione dei presidenti di tutte le associazioni d’Italia, per protestare contro “il blocco degli investimenti”. I capi e capetti delle associazioni territoriali stanno preparando un raduno nazionale per l’alta velocità Torino-Lione. Vorrebbe essere una sorta di “summit sulle infrastrutture” che dovrebbe esibire i consigli nazionali delle associazioni di categoria, dagli industriali agli artigiani, dagli agricoltori ai commercianti, alle cooperative e ai professionisti. La data ipotizzata è sabato 24 novembre. Teatro: le ex Ogr, le Officine grandi riparazioni ferroviarie (naturalmente).