martedì 13 novembre 2018

Il Fatto 13.11.18
“Salvini si può contestare o è uno Stato di polizia?”
Eleonora - Denunciata dopo aver fischiato il leghista: “È questa la sua idea di legalità”
di Tommaso Rodano


La pericolosa sovversiva trascinata in commissariato per aver osato fischiare Matteo Salvini è una signora di 59 anni, dal corpo minuto e con un sorriso sardonico sempre sulle labbra. Si chiama Eleonora. Nel quartiere la conoscono tutti: siamo a Borgo Pio, centro di Roma, all’ombra della cupola di San Pietro. Non proprio terra di frontiera, anche se la polizia scatta come fosse l’ultimo presidio di una zona rossa.
Succede venerdì mattina quando Eleonora – sulla strada di casa, con le buste della spesa in mano – vede arrivare Salvini dall’altro lato del marciapiede, all’entrata dell’Università Lumsa, dove l’aspettano per un convegno. La signora caccia un paio di fischi con le dita in bocca – “alla pecorara, forse non elegantissimi”, dice lei ridendo – e urla verso il ministro: “Buffone, buffone, ridicolo!”. Ricorda Piero Ricca con Berlusconi, al Tribunale di Milano, 15 anni fa. Stesse parole (“Buffone, fatti processare!”) e simile epilogo: arriva la polizia. Ma stavolta l’intervento è violento: Eleonora viene bloccata fisicamente da un agente e circondata da altri tre. Prova a divincolarsi e cade per terra. Viene portata in commissariato, trattenuta un paio d’ore e denunciata (articolo 651 del codice penale) perché in un primo momento si rifiuta di mostrare il documento d’identità.
“È una storia un po’ patetica – dice ora – ma pure inquietante: è possibile che una ‘vecchietta’ venga placcata perché fischia un politico? Io sono una rompipalle (ride) da quarant’anni. Se qualcuno butta una cartaccia per terra lo inseguo e gliela restituisco. Se passa un uomo di potere che non mi piace lo contesto, come quando è venuto Bush a Roma. Ma non era mai successo niente di simile, nessuno ha mai alzato un dito”.
Eleonora vive a Borgo Pio con la vecchia cagnolina di 15 anni, in un appartamento pieno di libri. Identikit da “compagna rosicona”, direbbe il leghista. “Non faccio fatica ad ammettere che sono di sinistra da sempre – sorride– ma una sinistra che nei partiti non esiste più. Il punto è un altro: Salvini è popolare, piace a tanti italiani, ma spero sia ancora legittimo contestarlo. L’altro giorno, prima della manifestazione contro di lui a Roma, la polizia ha fermato i pullman per un controllo preventivo degli striscioni. Non è normale. C’è un clima strano, brutto. Le forze dell’ordine pare si sentano legittimate a fare qualsiasi cosa”. Eleonora – in queste ore inseguita da giornalisti e videomaker – sfrutta l’improvvisa celebrità per lanciare una provocazione al ministro: “Perché invece di fare il gradasso con chi manifesta e riempirsi la bocca con la parola ‘legalità’ non combatte i criminali veri? Invece di far zittire chi lo fischia, magari potrebbe occuparsi concretamente degli Spada, dei Casamonica, delle mafie che occupano interi quartieri e zone della città”.