lunedì 12 novembre 2018

Il Fatto 11.11.18
Alexandria, neodeputata con sistemazione di fortuna
Senza il primo stipendio, Washington proibitiva - Usa
Alexandria, neodeputata con sistemazione di fortuna
di Giampiero Gramaglia


Alexandria, 29 anni, newyorchese di belle speranze, ha il problema che molte giovani donne hanno quando lasciano la famiglia e la loro città per affrontare le incognite d’una nuova avventura professionale: fino a quando non incasserà il suo primo stipendio, non potrà pagarsi l’affitto; e sta cercando una sistemazione di fortuna. Il problema di Alexandria è però divenuto un caso nazionale, negli Stati Uniti, perché lei è Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane donna mai eletta al Congresso, liberal e rampante. Martedì scorso, la candidata democratica ha stravinto il suo collegio nel Bronx con il 78% dei suffragi, dopo avere battuto nelle primarie, in una competizione ben più serrata, il deputato in carica Joseph Crowley, che dal 2004 nessuno aveva mai sfidato. Quando la Ocasio-Cortez ha raccontato al New York Times di non aver i soldi per pagarsi l’affitto a Washington – fino al 2019, niente paga: il Congresso si riunirà il 3 gennaio -, quelli della Fox, che di certo non la amano, le hanno fatto i conti in tasca o, meglio, le pulci al guardaroba. Ed Henry, uno degli anchor della all news conservatrice, s’è pubblicamente chiesto se la neo-deputata fosse sincera, visto che “si fa fotografare con vestiti da migliaia di dollari”.
Lei, su Twitter, ha subito replicato: gli abiti del servizio fotografico le erano stati prestati; e ha ribadito: “Sto solo cercando di trovare il modo di tirare avanti fino a gennaio”. Ad arrangiarsi, Alexandria è abituata: origini portoricane – il nonno è stato una delle vittime dell’uragano Maria – orfana di padre quand’era ancora adolescente, la mamma che faceva le pulizie a ore, è arrivata all’Università e alla laurea guadagnandosi borse di studio.
La storia della deputata senza soldi per l’affitto è arrivata fino alla Bbc, oltre che suscitare una ridda di commenti sui social, dove molti la vivono con empatia come la vicenda tipica d’una ‘millennial’ – la prima al Congresso -. Educatrice per formazione, cattolica, le capita di scrivere su America, la rivista dei gesuiti.
Della Ocasio-Cortez si parla, e molto, a New York e negli Usa da giugno, cioè da quando sconfisse nelle primarie Crowley, il doppio della sua età e da 19 anni in Congresso. Estromettendolo, Alexandria fece un involontario favore a Nancy Pelosi: Crowley, infatti, era il favorito per succedere alla deputata della California alla guida dei democratici (che sono di nuovo maggioranza alla Camera). Ocasio-Cortez, che si batte per i diritti degli Lgbt e che marcia contro la ‘tolleranza zero’ nei confronti dei migranti e delle loro famiglie, è un volto nuovo di un partito vecchio, che sta mutando e che sta mettendo il suo destino nelle mani delle donne: di Hillary Clinton nelle presidenziali 2016; forse della Pelosi, se sarà speaker della Camera, nei prossimi due anni di confronto/scontro con l’Amministrazione Trump; e forse di Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts, potenziale candidata liberal a Usa 2020.
Ma Hillary, Nancy, Elizabeth sono due generazioni avanti ad Alexandria, che ha dalla sua la gioventù e le origini ispaniche. Il successo nelle primarie mise a nudo le difficoltà e le debolezze della vecchia guardia del partito democratico, che non esce dalla crisi di credibilità dei partiti tradizionali. Ocasio-Cortez, che aveva fatto campagna nel 2016 per Bernie Sanders e che esce dalle fila dei Democratic Socialists for America, prova che è il momento d’un avvicendamento generazionale.
L’affitto a Washington è l’ultimo dei suoi veri problemi: potrà arrivare nella capitale federale e fare couchsurfing – la ricerca di ospitalità nella comunità di pendolari – per qualche settimana. Al Congresso, sarà uno dei pochi democratici a concentrarsi sul lavoro legislativo e a non avere ambizioni per il 2020: le presidenziali, le prossime, arrivano troppo presto per lei.