Corriere 4.11.18
La signora che sgrida il razzista
«Non sono riuscita a stare zitta»
Insulti a un pachistano sulla Circumvesuviana, lei interviene: il video è virale
di Roberto Russo
NAPOLI
«Mo’ pigl’ ‘o ‘mbrell’ e t’o scasso ‘ncapa...». Non c’è bisogno di
tradurre il monito della signora Maria Rosaria Coppola, 62 anni, sarta
alla sede Rai di Napoli. Venerdì pomeriggio, a bordo di un treno della
Circumvesuviana, ha reagito da sola alle intemperanze anti-immigrati di
un passeggero.
Coraggio da vendere il suo. Ha zittito un
giovanotto esagitato che ce l’aveva con un pachistano, pretendendo che
lasciasse lo scompartimento. E il filmato, girato con lo smartphone da
un altro viaggiatore e poi postato su Facebook, è diventato in poco
tempo virale.
Nel video si vede il giovane vestito di nero che
inveisce contro gli immigrati. È fuori di sé, schiuma rabbia, lancia
accuse, quasi farnetica. Alle sue spalle è seduto un extracomunitario
dall’aria abbastanza preoccupata. Gli altri passeggeri appaiono
indifferenti, rinchiusi nei loro pensieri, muti. Così fa un curioso
effetto sentire la voce di lei che si leva solitaria a contrastarlo:
«Sei scemo, razzista e aggressivo».
Il giovane xenofobo appare per
un attimo in difficoltà, poi si rivolge minaccioso verso la donna; si
siede e si rialza, è sempre più furioso, sembra sul punto di voler
passare alle mani. «L’Italia non è loro, è nostra!», grida. Maria
Rosaria non fa una piega, indicando l’immigrato, risponde a brutto muso:
«Preferisco che sia la sua, non la tua». Trova anche un’uscita
fulminante: «Tu non sei razzista, sei str...». Infine, gli fa capire di
sapersi difendere, se necessario, a colpi di ombrello.
L’ultimo
atto vede il giovanotto che si rassegna, sia pure continuando a
borbottare, e la donna che scende regolarmente dal treno alla sua
fermata. Qualcuno racconta che l’abbia scortata un uomo vestito come un
muratore. Certo è che in quel vagone nessuno è intervenuto a darle man
forte. Perciò il popolo dei social ha in larga parte osannato l’«eroina
antirazzista», stigmatizzando la presunta indifferenza degli altri
passeggeri che non sono intervenuti a darle sostegno.
Ma è andata
davvero così? Maria Rosaria, intervistata in serata dal Tg3 regionale,
spiega: «Non sono riuscita a tacere, ho pensato che se il mio Paese sta
diventando così io non voglio più viverci». Lei stessa ammette quanto
sia complicato trovare il suo coraggio: «Capisco che in quella
situazione sia molto difficile intervenire, perché lì non sai con chi
hai a che fare. Probabilmente quello con cui discuti è armato,
probabilmente è uno con cui non si può ragionare. Mi sono resa conto
solo dopo che forse l’ho provocato, perché lui voleva avere l’ultima
parola. Certo, mi avrebbe fatto piacere che qualcuno fosse intervenuto».
Intanto
Umberto de Gregorio, presidente di Eav — l’azienda trasporti della
Circumvesuviana —, ha telefonato a Maria Rosaria e l’ha invitata
martedì. «Quella donna merita un grazie enorme per la sua passione
civile e il suo coraggio — dice —. La aspetto qui, le consegneremo il
premio “cittadina coraggiosa” e un mazzo di fiori».
In quanto al
giovane xenofobo, il video è già stato trasmesso alle autorità di
pubblica sicurezza «per valutare — spiega de Gregorio — se ci siano
estremi di reato». Tuttavia il presidente apre a una possibilità: «Quel
ragazzo venga a trovarmi, vorrei spiegargli che così non aiuta la
convivenza, vorrei anche che si confrontasse con quella signora, così
capirebbe che il richiamo che ha subìto è condiviso da tutte le persone
aperte intellettualmente».