venerdì 2 novembre 2018

Corriere 2.11.18
Chiesti al Vaticano i documenti sui restauri della Nunziatura
Caso Orlandi, via libera della segreteria di Stato alle indagini. Sentita l’ultima custode
di Fiorenza Sarzanini


Roma Elenco delle ditte che nel corso degli anni hanno effettuato ristrutturazioni, modalità e tipo di intervento compiuto, durata dell’appalto e soprattutto data di inizio e fine lavori: nell’indagine sul ritrovamento delle ossa nella sede della Nunziatura Apostolica, la Procura di Roma si concentra sulla storia di Villa Giorgina. E dispone l’acquisizione presso l’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede, di tutta la documentazione sulla manutenzione del complesso di via Po. Un provvedimento eseguito con il via libera della Segreteria di Stato che ha gestito la vicenda in ogni fase. In queste ore gli investigatori della squadra mobile guidata da Luigi Silipo stanno interrogando i dipendenti, con un’attenzione particolare ai custodi che si sono avvicendati presso la sede dell’ambasciata della Santa Sede in Italia. Lo scheletro e gli altri resti sono stati infatti ritrovati sotto il pavimento nel seminterrato della guardiania. E dunque da lì si parte per cercare di risolvere il mistero.
L’omicidio
Già lunedì la Scientifica potrebbe avere i primi risultati sul Dna da comparare poi con quello di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Se l’esito dovesse essere negativo si andrà comunque avanti per ricostruire che cosa sia accaduto, nella convinzione che si tratti di una persona uccisa. Non sottovalutando il fatto che i resti potrebbero addirittura appartenere a due persone, una quasi certamente di sesso femminile. E dunque al momento ci si concentra sull’eventualità che possa trattarsi proprio di una delle due ragazze sparite nel 1983.
I primi controlli effettuati sulla documentazione hanno consentito di scoprire che negli anni ‘80 fu sostituito il pavimento di quel seminterrato. E dunque è difficile credere che le ossa risalgano a un periodo antecedente perché in quel caso sarebbero state ritrovate in quell’occasione, proprio come è accaduto la scorsa settimana. Sono tante le voci che si rincorrono, compresa quella sulla sparizione della moglie di un custode negli anni ‘60, ma al momento gli esperti sono convinti che i corpi siano stati sepolti in epoca più recente. Ecco perché sono stati convocati come testimoni i dipendenti. Compresa Anna Mascia, che è stata a lungo responsabile della portineria — dal 2003 fino a pochi mesi fa quando è andata in pensione — e potrebbe conoscere dettagli su quanto accaduto in passato.
La segreteria di Stato
Sono state proprio le autorità ecclesiastiche a fornire l’elenco dei dipendenti in una volontà di collaborazione che è stata autorizzata ai massimi livelli. Nei giorni scorsi, dopo il ritrovamento dei resti, ci sono state consultazioni tra il Nunzio in Italia Monsignor Emil Paul Tscherrig e la segreteria di Stato per decidere come procedere. Dopo un primo esame dei resti affidato agli specialisti scelti dalla Santa Sede — tra loro il professor Giovanni Arcudi — è stato contattato il procuratore Giuseppe Pignatone e lunedì mattina, dopo i colloqui tra la gendarmeria e l’ispettorato di pubblica sicurezza in Vaticano, si è deciso di effettuare il sopralluogo con la Scientifica per recuperare le ossa e avviare l’iter per le analisi di laboratorio.
A questo punto l’indagine rimane di competenza della Procura di Roma. Anche se dovesse trattarsi dei resti di Emanuela Orlandi, sarebbero i pubblici ministeri della Capitale a svolgere l’inchiesta, nonostante negli anni scorsi sia stato aperto un fascicolo presso il Vaticano. La Nunziatura è sede diplomatica e dunque per entrare è necessario ottenere il permesso, ma si tratta di territorio italiano e gli eventuali reati devono essere perseguiti dalla magistratura ordinaria.