venerdì 2 novembre 2018

Repubblica 2.11.18
Le ossa nella Nunziatura
Orlandi, la polizia in Vaticano s’indaga sulla villa del mistero
Acquisiti gli atti sulla storia dei lavori. Negli anni Sessanta sparì la moglie del custode
di Maria Elena Vincenzi


Roma Intanto gli accertamenti sull’immobile. Nell’attesa che gli esperti della scientifica inizino ad analizzare le ossa trovate lunedì sotto al pavimento della casa del custode di Villa Giorgina, sede della Nunziatura Apostolica, la squadra mobile cerca di ricostruire la storia della villa. E, soprattutto, della dependance del guardiano. Per questo gli investigatori sono andati all’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, per acquisire il fascicolo di Villa Giorgina. La speranza è di poter ricostruire attraverso i documenti i lavori che, nel corso degli anni, sono stati eseguiti.
Queste carte potrebbero già fugare qualche dubbio chiarendo quando è stato rifatto il pavimento del seminterrato dove sono stati trovati i resti. Stando a un primo esame, alcuni lavori di ristrutturazione sarebbero stati eseguiti intorno agli anni Ottanta. Ed è determinante sapere, a questo punto, se sono stati prima o dopo il 1983, anno in cui sparirono sia Emanuela Orlandi sia Mirella Gregori, entrambe quindicenni. Perché se sono stati prima, i resti rinvenuti lunedì dagli operai non possono, ovviamente, essere i loro. In ogni caso, però, si procederà all’analisi delle ossa e alla comparazione del codice genetico ( quello delle due ragazzine, era già stato acquisito dalla procura).
Mistero e speranza si rafforzano. A dare ancora più fascino alla suggestione che gli scheletri possano essere quelli delle due adolescenti scomparse nel nulla, anche la questione del quartiere dove sono stati rinvenuti. Non solo Mirella Gregori viveva a pochi metri da via Po, ma Sabrina Minardi, amante del boss della Magliana Enrico De Pedis, raccontò ai magistrati che uno dei più stretti collaboratori di " Renatino" abitava proprio lì, al civico 25. Tra il 1983 e il 1985, Giuseppe Scimone, morto 12 anni fa, aveva casa in via Po: per la testimone ebbe un ruolo fondamentale nel sequestro di Emanuela.
Ma le due giovanissime non sono le uniche persone scomparse. Stando a un’altra pista investigativa che, come le altre, rimarrà senza conferma fino a che non saranno analizzate le ossa, la moglie dell’uomo che lavorava come custode della Nunziatura negli anni Sessanta sparì in circostanze misteriose. La donna non andava d’accordo col marito e scomparve dall’oggi al domani senza lasciare traccia. Ipotesi che, però, non spiegherebbe a chi appartengano gli altri resti trovati. Perché in una storia che, per il momento, di punti fermi ne ha pochi, uno è che le ossa appartengano a due persone. E che una di queste sia di sesso femminile. Per tutte le altre risposte non si può far altro che attendere: già domani inizieranno i primi esami della polizia scientifica.