Corriere 1.11.18
Landini corre per il dopo-Camusso:
«La Cgil è collettiva o non è»
di Enr. Ma.
La
scelta del segretario generale della Cgil che dovrà prendere il posto
di Susanna Camusso il cui mandato scade sabato prossimo sta lacerando la
confederazione. Con una mossa a sorpresa Camusso, dopo aver consultato
le strutture di categoria e territoriali, ha proposto l’ex leader della
Fiom (metalmeccanici) e ora membro della segreteria confederale,
Maurizio Landini. Ma questa indicazione ha provocato la rivolta di
importanti strutture della Cgil. Sabato scorso, nella riunione del
direttivo, cioè il parlamentino della confederazione, la spaccatura è
venuta fuori in tutta la sua drammaticità. Per evitare che la situazione
precipitasse dopo che erano stati presentati due ordini del giorno
contrapposti, uno della segreteria confederale, e uno da parte di
sostenitori di Vincenzo Colla, ex leader dell’Emilia Romagna, e anche
lui attualmente membro della segreteria, la riunione del direttivo è
stata interrotta prima che i due documenti fossero votati e rinviata. Il
nuovo appuntamento è fissato per l’11 novembre. Landini, secondo
Camusso sarebbe sostenuto da un’«ampia maggioranza», ma con Colla sono
schierati pensionati, chimici, edili, e diversi territori. Ieri Landini
ha rotto gli indugi e ha formalizzato la sua candidatura, cosa che
invece Colla non ha ancora fatto. La mossa del primo può essere
interpretata come un segnale di forza. Ma ora Landini ha il problema di
evitare che il sindacato si spacchi: «La Cgil o è collettiva o non è»,
ha detto ieri.