giovedì 25 ottobre 2018

Repubblica Roma 25.10.18
La manifestazione
Roma dice basta “ In piazza con noi l’energia positiva degli studenti”
di Cecilia Gentile


Le promotrici
Emma Amiconi, Tatiana Campioni, Francesca Barzini, Valeria Grilli, Roberta Bernabei, Martina Cardelli al lavoro

Mobilitazione in corso per la manifestazione di sabato in Campidoglio “Chiamiamo pure quelli di Scomodo”
“Aspettare stanca”. “Onestà e colera”. “Uno vale uno ma a volte vale zero”. Sul gruppo Facebook “Tutti per Roma, Roma per tutti” piovono le proposte di slogan in vista del sit in Roma dice basta organizzato per sabato mattina in Campidoglio. Le sei donne promotrici - Emma Amiconi, Tatiana Campioni, Francesca Barzini, Valeria Grilli, Roberta Bernabei, Martina Cardelli - vedono crescere a vista d’occhio adesioni e iscrizioni al gruppo, che hanno superato le 20mila.
«Eravamo in 30 al primo incontro », ricorda un’iscritta. «Ho sentito comunanza di intenti e la spinta a fare di più», dice un’altra donna. Che racconta la sua scelta di tornare in Italia dopo una lunga esperienza di lavoro a Londra, per far crescere le due figlie a Roma, e la sua delusione nel vederla progressivamente deteriorarsi.
Il deterioramento della capitale le sei donne di “ Roma dice basta” lo hanno reso evidente in un video con la colonna sonora della canzone di Adriano Pappalardo “ Ricominciamo”. Cinghiali che grufolano tra i rifiuti, cassonetti stracolmi, strade come fiumi dopo un temporale, alberi crollati, cantieri mai finiti. Le cose belle, per esempio Fontana di Trevi, Colosseo, piazza Navona, compaiono solo quando Pappalardo urla “ Ricominciamo”, a testimoniare che la bellezza c’è ancora e può essere salvata.
Altri contributi da Facebook, la maggior parte di donne. «Bisogna darsi tutti da fare per rendere visibile e documentare l’inefficienza e l’approssimazione di questa amministrazione che sta mettendo Roma in ginocchio. Questi se ne devono andare e siccome non lo faranno di loro spontanea volontà bisogna “ aiutarli” ad andarsene » . Seguono proposte di scenografie e slogan. Per esempio: un ratto gigante incoronato come ottavo re di Roma, l’Urlo di Munch in sovraimpressione sulle foto di spazzatura e degrado della città. Oppure lo slogan “ Quello che non fecero i barbari fecero i grillini”.
C’è chi punta sull’importanza della partecipazione dei giovani. « Tramite mio figlio potrei contattare alcune organizzazioni studentesche compreso Scomodo, che si è sempre adoperata per restituire alla città spazi abbandonati dalla pubblica amministrazione. Mi piacerebbe riuscire ad avere tanti ragazzi. E poi cercare una forte partecipazione delle periferie, dove questa amministrazione ha raccolto tanti consensi. Ma ora anche lì serpeggia il malcontento ».
Insomma, non sarà una semplice protesta. « Vogliamo che dalla piazza si sprigioni energia positiva e propositiva » , dice Emma Amiconi, una delle promotrici. Infatti le donne invitano a portare e a depositare in un sacco preparato per l’occasione i risultati di azioni positive già realizzate, con i riferimenti per poter essere rintracciati. « Saranno una delle fonti del nostro lavoro successivo » , specificano le donne nel vademecum di partecipazione. Bandite le sigle e le bandiere di partiti perché il sit in di sabato, dalle 10.30 alle 13, è un’iniziativa civica.