Repubblica 6.10.18
È la legge del desiderio a farci amare la creatività
di Elio Franzini
Rettore dell’università Statale di Milano
Elogio di una pulsione che va ben al di là di fisiologia e psicologia
Pensare
al problema del desiderio ha significato, per molti anni, aderire a una
sorta di prospettiva che genericamente potremmo chiamare "
postmoderna", che scioglieva il desiderare nell’inconscio, o in macchine
desideranti, " indebolendola" nelle pulsioni dell’Es. Non si può
infatti dimenticare che, per un autore come Lyotard, sin dagli anni
Settanta del Novecento, il desiderio si pone sul piano di una
decostruzione come strada per distruggere la metafisica occidentale,
annullandone le categorie e riportandole a pulsioni originarie. Questa
strada è stata variamente percorsa da molti autori, con volumi di grande
successo ( si pensi a L’anti- Edipo di Deleuze e Guattari).
Strada
lecita, senza dubbio, ma che forse non riesce a far comprendere non
solo la ricca fenomenologia del desiderio, ma neppure l’ambiguità del
suo ruolo multiforme nella formazione del soggetto e nella storia del
pensiero stesso.
Romanae Disputationes,
l’ormai noto
certamen filosofico che ogni anno raccoglie migliaia di studenti delle
scuole superiori italiane, aiuterà certo ad ampliare questo concetto,
rendendo possibili nuovi percorsi, che mostrino le possibilità formative
del desiderio.
Il desiderio deve infatti essere guardato anche,
se non soprattutto, al di fuori di uno schema psicologico, vedendolo
connesso a un percorso di costruzione del senso. Il desiderio è creativo
e, come dimostra la pratica dell’arte, ha una funzione formativa: è
grazie al desiderio, a questo fondo oscuro, al suo lavoro nei processi
costruttivi come in quelli ricettivi, che l’opera appare come una realtà
" infinita", ovvero mai pacificata, che non possiamo ridurre a una
sorta di ambigua sublimazione estetica. In altri termini, il desiderio,
in sé indefinibile per la varietà di significati che assume nei suoi
vari campi di azione, può venir visto come ciò che tiene viva, nel
processo e nel progetto dell’arte, la forza formativa, un senso
sensibile e, per così dire, " mitico" e originario.
Il desiderio non può allora essere " spiegato", definito, ridotto a una sequenza lineare, clinica, sintomale.
Ridurre
questo percorso a economie libidinali non permette di comprendere che
il desiderare è connesso a un piacere non riducibile alla fisiologia o
alla psicologia. Il desiderio non è un impulso vuoto, meramente
fantastico, ma si confronta sempre con la materia, con il costruire.
Tende a riempire di contenuti radicati nel mondo stesso la forza produttiva dell’immaginazione.
L’energia
che circola nello psichico è senza dubbio un’azione desiderativa: ma le
sue manifestazioni non possono rimanere isolate nel vuoto di una
perdita, nell’impersonalità, nell’Es.
La costruzione artistica
come emblema di un percorso formativo mostra invece il desiderio in
un’opera concreta, che si confronta con il mondo, la società, la
cultura, la storia.
Desiderio di costruire qualcosa che rimanga, e
che generi nuovi processi desiderativi, in questo modo liberandosi da
un soggettivismo relativistico e affidandosi a un dialogo costruttivo
che comporta il gesto di un soggetto costruttore.
Il desiderio,
per concludere, è lo sfondo, che mai potrà essere rinchiuso in una sola
prospettiva, di una possibilità costruttiva e progettuale capace di
cogliere, nel mondo che ci circonda, una serie di trame che sono già
nelle cose e che il desiderio porta in luce, mostrando sempre di nuovo
la profondità e l’intensità della vita.
"Un extrême
désir (Cartesio, Discorso sul metodo) - Natura e possibilità del
desiderio" è il titolo della VI edizione di Romanae Disputationes,
concorso nazionale di filosofia per le scuole superiori. Il progetto,
riconosciuto dal Miur, coinvolge 4mila studenti di tutta Italia
accompagnati dai loro docenti e intende risvegliare l’interesse alla
filosofia e riflettere su un tema di rilevanza culturale e sociale, col
contributo di partner come il Museo nazionale del cinema di Torino e la
Cineteca di Bologna. I team di studenti si sfideranno nelle categorie
"scritto", "video" e "dibattiti filosofici". Appuntamento il prossimo 26
ottobre per la lectio di Massimo Recalcati sul tema del desiderio
(Auditorium Testori, Milano). Per informazioni: www.
romanaedisputationes. com