lunedì 22 ottobre 2018

Repubblica 22.10.18
Corteo anti-camicie nere
A Predappio l’Anpi sbarra il passo al 28 ottobre fascista
di Silvia Bignami


Rischiano di trovarsi gli uni di fronte agli altri, neofascisti e partigiani, il prossimo 28 ottobre nella piazza di Predappio, paese natale del duce. I primi abituati da decenni a sfilare in ricordo della marcia su Roma, in un tripudio di camicie nere e saluti romani che «ci devasta ogni anno», dice il sindaco Giorgio Frassineti (Pd). Gli altri, i partigiani dell’Anpi, decisi stavolta ad impedire la nostalgica parata, sempre meno folkloristica in un Paese in cui si gonfia il vento dell’intolleranza, e ad andare piuttosto loro, in piazza.
Sempre il 28 ottobre, perché «quello è il giorno dell’anniversario della Liberazione di Predappio».
Altro che marcia su Roma, «il 28 ottobre del ‘44 le truppe alleate e i partigiani entrarono a Predappio e liberarono la città natale di Mussolini» ha scritto nei giorni scorsi l’Anpi nazionale al prefetto di Forlì, chiedendo la concessione di uno spazio per la manifestazione degli antifascisti. E chiedendo pure, sia alla Prefettura che alla Procura, di impedire la sfilata dei nostalgici, «in quanto totalmente illegale». L’appello ha ridato fiato alla sinistra.
Sinitra Italiana ed Mdp in Regione si sono unite all’appello dell’Anpi, dal Pd è partita una interrogazione al Viminale, ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiuso subito la porta a qualsiasi ipotesi di vietare la marcia dei neofascisti. «Sono per la libertà di pensiero - ha detto il vicepremier e chiunque può marciare liberamente, se lo fa nel rispetto della Costituzione». Come non detto insomma per l’Anpi, che voleva bloccare i nostalgici. E anche per il sindaco Frassineti, che si ritroverà anche quest’anno alle prese con «l’occupazione» dei neofascisti, a suon di gadget e cimeli. Un commercio della memoria del regime che indigna anche l’ex presidente del Senato Pietro Grasso: «Sosteniamo la grande manifestazione dell’Anpi e chiediamo che si metta fine una volta per tutte al commercio di oggetti inneggianti al fascismo». Grasso invita a riflettere pure sull’opportunità di realizzare a Predappio un centro di documentazione sul fascismo. Proprio su questo però il sindaco Frassineti, che è tra i principali promotori del museo, scuote la testa: «Il centro di documentazione nasce proprio per combattere il neofascismo. È un’operazione divulgativa e autorevole, per parlare di fascismo in modo serio. Oggi tutti si ricordano di noi solo il 28 ottobre per la parata di un migliaio di persone venute da fuori, ma Predappio è un Comune di sinistra, primo sull’accoglienza, e vive tutto l’anno. Io vorrei che Grasso, ma anche Martina e tutta la sinistra, venissero qui a conoscerci».