domenica 21 ottobre 2018

Repubblica 21.10.18
Usa-Cina sfida tra imperi su tech, infrastrutture e debiti
Sul settimanale che torna in una nuova veste: lo spread ci costerà 7 miliardi
di Eugenio Occorsio


ROMA L’Italia rischia di dover mettere in piedi in fretta una seconda manovra per correggere gli squilibri e le superspese della prima, oggetto di furibonde polemiche e di fragili tregue in queste ore. Affari & Finanza di domani, il primo in veste totalmente rinnovata, pubblica i risultati-choc dei calcoli dell’Osservatorio dei conti pubblici, diretto da Carlo Cottarelli: se lo spread si fermerà alla quota 315 della chiusura di venerdì, i maggiori interessi costeranno allo Stato quasi sette miliardi nel 2019 e più di 11 nel 2020. Ma visto che non rientra ancora lo scontro con l’Europa – secondo la quale l’Italia ha avviato «il maggior scostamento dalle regole della storia del Patto di stabilità »– e che venerdì è arrivato il declassamento di Moody’s, è verosimile pensare che il costo crescerà. Per finanziarlo, come se non bastassero i 12 miliardi che il governo ammette essere privi di copertura, l’unica sarà emettere nuovo debito pubblico, sempre che i mercati siano disposti a comprarlo. E varare nuove tasse più o meno occulte, la cancellazione di deduzioni e detrazioni per imprese e famiglie, l’aumento di bollette e bolli pubblici. Una seconda manovra, appunto, stavolta nascosta ma necessaria.
Affari & Finanza di domani però, che vuole avere specialmente in questa nuova edizione uno sguardo ben aperto sul mondo, “apre” con una storia non meno appassionante: la rincorsa della Cina a conquistare il dominio tecnologico del mondo a scapito nientemeno che degli Stati Uniti. I quali mantengono per ora la leadership però sono incalzati dal potentissimo rivale asiatico, corroborato dall’affermazione di Huawei nella tecnologia del 5G e intenzionato ad assumere la supremazia nei semiconduttori, nelle auto elettriche, persino nelle soluzioni Internet. Per farcela, i cinesi mettono in campo un’immensa quantità di capitali pubblici e privati e una capacità operativa di prim’ordine. Il simbolo di questa affannosa rincorsa è la “Nuova via della seta”, di cui però Federico Rampini analizza sempre su A&F i mali occulti: dietro il gran numero di investimenti che serviranno a collegare est e ovest entro pochi anni – porti, ferrovie superveloci, aeroporti, autostrade – si celerebbe uno spirito colonialista e un modello economico sbagliato, tutto basato sui debiti.
C’è molto di più sul nuovo A&F.
Due le interviste di rilievo. La prima è con Yves Perrier, numero uno di Amundi. Pur mettendo in guardia l’Italia dagli eccessi di spread e debito, Perrier conserva un giudizio non negativo sul nostro Paese rimarcandone «la solidità del tessuto industriale», ed esclude qualsiasi ipotesi di uscita dall’euro. L’Italia è diventata particolarmente importante per Amundi, e Milano uno dei principali hub internazionali del gruppo, specialmente dopo l’acquisizione due anni fa (a vendere fu Unicredit) di Pioneer. Una fusione che procede molto bene, ora sta entrando in un’ulteriore fase di sviluppo. L’altra intervista è con Alan Dehaze, ceo di Adecco, il gruppo svizzero che seleziona personale in 60 Paesi. Che è meno accomodante con l’Italia: il decreto dignità, rileva, è mal congegnato perché non è provato che basti interrompere un rapporto temporaneo perché se ne crei uno indeterminato, ed è anacronistico perché «chi decide di investire in capitale umano deve poter contare su margini di flessibilità». Meno drammatico ma tutto da leggere, su A&F, è poi il racconto della fine del telefono fisso dopo oltre un secolo di storia. Dalla manovella al cordless, sono i nuovi smartphone e il web a determinare questo sviluppo, già realtà in Paesi come la Francia e la Gran Bretagna. Solo in Italia, nelle strategie di Telecom il rame ha ancora un futuro. Infine, un’inchiesta sul business delle miglia dei programmi frequent flyer: contabilizzati nei bilanci delle compagnie, valgono 120 miliardi di dollari. E’ addirittura nato un mercato nero fatto di scambi sul “dark web” di pacchetti di miglia.