Repubblica 20.10.18
Ma la misoginia è nella Bibbia o nell’occhio di chi la legge? La risposta di venti teologhe
di Andrés Allemand
Anna
Bissanti L a Bibbia è tutt’altro che femminista. Ma la misoginia che le
si attribuisce più he altro è di coloro che hanno interpretato le
scritture perpetuando stereotipi patriarcali », dice Pierrette Daviau.
Professoressa in pensione della cattolicissima Università Saint- Paul di
Ottawa, con due teologhe della Facoltà protestante, la professoressa
Elisabeth Parmentier e la dottoranda Lauriane Savoy, ha presentato (a
Ginevra) Una bibbia di donne ( Labor et Fides), la straordinaria opera
collettiva che hanno illustrato al pubblico in una conferenza dal titolo
eloquente: " Né sante né sottomesse".
Una " bibbia" di donne? Sì,
ma non per sostituire la Bibbia, bensì per svelare le figure femminili
ignote, individuare le traduzioni distorte e le interpretazioni
tendenziose, senza timore di affrontare i brani più controversi. Si
tratta del lavoro critico di una ventina di teologhe francofoni di
Svizzera, Francia, Québec e Benin che, in un certo senso, fa da
contraltare alla Woman’s Bible pubblicata negli Stati Uniti – nel 1898! –
da Elizabeth Cady Stanton e da venti donne ribellatesi a secoli di
lettura patriarcale dei testi sacri.
A che cosa assomiglia questa
nuova ribellione? Ecco sei esempi, lettura corroborante in un periodo
nel quale le lobby religiose danno il loro appoggio a politici che usano
espressioni misogine, come Donald Trump negli Stati Uniti d’America o
Jair Bolsonaro in Brasile.
LA FEMMINILITÀ DI DIO
Padre, Figlio, Signore, Creatore, Onnipotente… Per abitudine si utilizzano vocaboli maschili per parlare di Dio.
Quando
ci ha mostrato la femminilità? Sapete che lo Spirito creatore in
ebraico è femminile? E che la Saggezza divina, molto presente, è sempre
incarnata da donne? Sapete che Dio è paragonato a una madre che mette al
mondo ( la Creazione) o a una levatrice? Sottolineare questi aspetti
non è un progetto moderno: « Alcune donne, nel corso del tempo, hanno
pregato Dio al femminile», scrivono le teologhe.
EVA E LA SUA METÀ
Adamo,
il "fangoso", l’essere uscito dall’argilla, è il primo umano. Dio pensa
che l’essere umano non debba essere solo. Stacca una costola e crea
Eva. Nasce così il duo uomo- donna. Questa è una delle possibili
interpretazioni della Genesi. Perché si è preferito dirci che Dio creò
prima l’uomo, e poi gli staccò una costola per fare una donna? E perché,
subito dopo, si è accusata quest’ultima di aver tentato l’uomo con il
frutto proibito? Le teologhe se lo sono chiesto. Il testo mostra il
serpente che tenta Eva, che cade nella trappola. Quanto alla punizione
che ne consegue (partorire nel dolore, essere assoggettata all’uomo), è
un male legato alla trasgressione, ma non era il progetto di Dio –
notano –, la cui creazione presenta una relazione equilibrata.
LE PROFETESSE
Alcuni
brani biblici intimano alle donne di tacere. Ma ci sono anche alcune
profetesse, messaggere di Dio. Nell’Antico Testamento, Debora (che è
anche giudice) ordina l’invio al fronte di 10mila soldati. Olda, invece,
è consultata prima che il re Giosia proibisca i culti non ebraici e
concentri a Gerusalemme l’autorità religiosa. Altre profetesse sono
Maria o Noadia. Sono meno rispetto ai profeti, ma non meno considerate.
MARIA DI MAGDALA
Alcuni
l’hanno confusa, a torto, con la donna peccatrice. Altri hanno visto in
lei l’amante di Gesù, anche se nulla lo attesta. Maria di Magdala ( o
Maria Maddalena) era una delle tante discepole che seguivano Gesù, in
rottura con le convenzioni sociali. Porta il nome della sua città, non
del padre, del fratello o del marito, e di conseguenza è una donna
indipendente. Molto presente nei Vangeli, assiste alla crocifissione (
gli uomini se ne vanno, lasciando Gesù in agonia). Nei testi biblici, è a
lei che appare per prima Cristo risorto, ed è lei a essere mandata ad
annunciare la buona novella ai discepoli. In sintesi, la sua è una
figura centrale.
INDOMITE
Resta la Lettera agli Efesini, che
ordina: « Donne, siate sottomesse ai vostri mariti!». È difficile
vedervi un manifesto femminista. Premesso ciò, le teologhe ricordano il
contesto: l’apostolo Paolo consiglia ai cristiani che devono far fronte
all’ostilità popolare nella città greca di Efeso ( oggi in Turchia) di
adattarsi alla legge dell’Impero romano che assoggetta le donne agli
uomini. «‘Subordinata’ è una traduzione più precisa di ‘ sottomessa’ » ,
dicono. Poi fanno notare che il versetto precedente invita le coppie a
rendere grazie a Dio « subordinandovi gli uni agli altri nel rispetto di
Cristo » . Si tratta di reciprocità. Infine, più avanti si afferma che «
il marito è capo della donna, come Cristo lo è della Chiesa » . Le
teologhe non lo smentiscono, ma ricordano che Gesù si mise sempre al
servizio del prossimo. Se lo si intende in questo modo, l’uomo dovrebbe
mettersi al servizio di sua moglie! Quel versetto non giustifica certo
una sottomissione. n