Repubblica 10.10.18
Musei, domeniche dimezzate ma raddoppiano i giorni gratis
di Antonio Ferrara
Pronto il decreto del ministro Bonisoli che archivia l’iniziativa di Franceschini
Il
decreto ministeriale che archivia le "domeniche al museo" dell’era
Franceschini è pronto. Alberto Bonisoli, il ministro dei Beni culturali
che a fine luglio aveva annunciato l’intenzione di mettere fine agli
ingressi gratuiti ogni prima domenica del mese, ha fatto inviare al
Consiglio di Stato il testo per l’esame di congruità.
Tempo
due-tre settimane, assicurano dal Collegio romano, e il provvedimento
farà ritorno al Mibac e Bonisoli potrà avviare la sua "rivoluzione".
Che si fonda su alcune scelte e che sarà operativa, di fatto dal marzo 2019.
Innanzitutto:
via l’obbligo di aprire cancelli e portoni di musei e parchi
archeologici ogni prima domenica. Questa opzione resta attiva solo per i
mesi che vanno da ottobre a marzo incluso. L’obiettivo è di impedire i
pericolosi affollamenti, soprattutto d’estate, in luoghi come Pompei o
gli Uffizi.
L’altra novità è che Bonisoli affida ai direttori la
scelta di quando e come aprire senza biglietto per otto giornate nel
corso dell’anno: vuol dire che Brera o il Marta di Taranto potranno
scegliere se riservare giornate particolari durante l’anno alle visite
gratuite, o che potranno – in teoria – confermare anche la scelta di
tutte le prime domeniche del mese. Anzi, al Mibac si ipotizzano
possibili aperture senza biglietto d’ingresso solo di pomeriggio: in tal
caso, invece di otto giornate, potrebbero esserci sedici pomeriggi o
altre possibili rimodulazioni dello schema.
Proprio per capire
qual è l’orientamento dei manager dei musei autonomi, è partita dagli
uffici del ministero una richiesta in vista della elaborazione delle
linee guida che Bonisoli intende divulgare: viene proposto di
"privilegiare le feste significative per l’Italia (feste nazionali) o
per il territorio (santo patrono, particolari ricorrenze locali)" e si
chiede a tutti di far conoscere le proprie idee.
Sostanzialmente,
le otto date affidate alle decisioni locali vanno ad aggiungersi alle
dodici giornate che riguarderanno tutti i monumenti statali del Paese.
Oltre
alle prime sei domeniche nei mesi di autunno e inverno, Bonisoli ha
previsto che ogni anno ci sia una "Settimana dei musei gratis". Sei
giorni di seguito da un lunedì alla domenica nel corso dei quali saranno
previste iniziative di promozione e valorizzazione del patrimonio
museale nazionale: per il debutto si pensa alla seconda o terza
settimana di marzo 2019.
Complessivamente, quindi – dicono dal
Collegio romano – i giorni nei quali sarà possibile visitare i siti
culturali statali senza pagare passano dai dodici del piano Franceschini
(varato nel luglio 2014) a venti.
Resta da capire l’impatto che
in termini di comunicazione avrà la novità fortemente voluta dal
ministro: nel 2017 sono stati 3.549.201 i cittadini e i turisti che
hanno varcato le soglie di musei e scavi archeologici nelle domeniche
gratuite, con i picchi maggiori tra aprile e maggio. Un brand, quello
delle domeniche al museo, che dopo oltre tre anni è entrato nelle
abitudini degli italiani. Proprio per evitare la frantumazione
dell’offerta, Bonisoli sta lavorando alle linee guida che
accompagneranno il decreto che rimodula le modalità di accesso. Se da un
lato si vogliono evitare i 25mila e più visitatori tra le strade
dell’antica Pompei o i rischi per le delicate stanze della Reggia di
Caserta (entro pochi giorni potrebbe essere pubblicato il bando per il
nuovo direttore, che riguarda anche le Gallerie dell’Accademia di
Venezia), dall’altro bisogna evitare di lasciare vuote le sale dei tanti
musei ingiustamente definiti "minori".
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il vecchio regime resta solo da ottobre a marzo Altri 14 ingressi free decisi dai direttori