La Stampa 27.10.18
Più potere alla polizia: potrà fare blitz
nelle scuole
di Leonardo Martinelli
La
polizia potrà entrare, armi al seguito, nelle scuole francesi e
presidiarle «nei momenti di tensione», come indicato ieri da Christophe
Castaner, ministro degli Interni da pochi giorni. Sì, un ex socialista,
che però ripercorre le orme di Nicolas Sarkozy: lui quella proposta
l’aveva avanzata (ma senza successo) nel 2004, quando era alla guida
dello stesso dicastero.
Castaner, invece, dovrebbe spuntarla,
perché lo stesso Emmanuel Macron (a proposito, in tanti a Parigi dicono
che assomiglia sempre più a Sarkò) sta insistendo perché si reagisca con
la mano di ferro ai fatti degli ultimi giorni.
Armi finte nelle classi
Cos’è
successo? Lo scorso fine settimana sui social network era rimbalzato il
video di uno studente del liceo di Créteil, periferia Sud-Est di
Parigi, che minacciava una professoressa con un’arma (rivelatasi poi
falsa, ma l’insegnante non ne era a conoscenza).
Dopo, centinaia
di migliaia di testimonianze di docenti si erano riversate su Twitter, a
denunciare gli episodi di violenza subiti, nella maggior parte dei casi
insabbiati dai superiori. Ieri, a Le Havre è venuto fuori che altri tre
ragazzi di sedici anni, all’inizio del mese, nel liceo Schumann-Perret,
avevano minacciato con pistole false i loro professori. Nel frattempo
due adolescenti tra martedì e mercoledì sono morti, questa volta
all’esterno delle loro scuole, in due scontri fra gang rivali, uno nella
banlieue della capitale e l’altro dentro Parigi.
Contrari gli insegnanti
Che
fare? Ieri Castaner si è riunito con Jean-Michel Blanquer, ministro
dell’Educazione, e Nicole Belloubet, alla Giustizia, per fissare un
piano d’azione contro la violenza nelle scuole.
I dettagli saranno
resi noti martedì ma Castaner ha già ammesso che la polizia entrerà
negli istituti «in momenti di tensione particolari, durante la giornata e
con il consenso del preside». Si tratterà di un approccio «quartiere
per quartiere» e non generalizzato. Ma in Francia si rompe un tabù.
Castaner
prevede anche una presenza stabile in alcuni licei «per creare luoghi
di scambio tra poliziotti, insegnanti e studenti». Blanquer, da parte
sua, ha detto che si prevedono «per i ragazzi fra i 13 e i 18 anni
istituti specializzati, dove, accanto al personale educativo, vi saranno
pure militari e poliziotti».
Le prime reazioni dei sindacati
degli insegnanti alle misure previste sono comunque scettiche. Per
l’Fcpe, «le scuole non sono riformatori, ma devono rimanere luoghi di
apprendimento».