La Stampa 22.10.18
Raid razzisti
Due ragazzi picchiati con bastoni
di Elisa Forte
Una
banda di xenofobi e violenti è in azione a Brindisi. Il bilancio è di
due aggressioni razziste e una terza sventata. Armati con mazze da
baseball i componenti del gruppo hanno picchiato due immigrati e hanno
cercato di pestare anche un terzo uomo. Il primo, B.C., 20 anni,
senegalese, ha raccontato di essere stato aggredito mentre andava in
palestra. «Sono stato circondato e preso a bastonate. Mi aspettavano in
cinque, incappucciati e armati di bastoni. Mi hanno picchiato e sono
fuggiti lasciandomi a terra sanguinante». B.C ha riportato lesioni al
braccio, alla testa e al volto: ha una prognosi di 15 giorni.
La
seconda vittima è stata pestata (30 i giorni di prognosi) da due uomini
incappucciati pochi minuti dopo mentre stava tornando a casa dal lavoro
con la sua bicicletta. Elija K., 30 anni, segretario della comunità
cittadina del Ghana, residente a Brindisi da otto anni dove vive con
moglie e tre figli, ha denunciato l’accaduto alla Digos. Ha raccontato
di essere stato colpito con violenza prima alla spalla destra e poi alla
testa. «Mentre mi picchiavano – ha detto ai poliziotti – urlavano:
“Uccidilo, uccidilo”. Un passante ha visto tutto ma non si è preoccupato
di intervenire. Per la prima volta ho paura per me e la mia famiglia».
Una terza aggressione, sempre nei confronti di uno straniero, invece, è
stata sventata dall’intervento di un brindisino che ha urlato,
minacciando di chiamare la polizia. Erano in cinque contro uno ma alla
fine sono fuggiti.
Ipotesi vendetta
Questi attacchi
potrebbero essere una sorta di vendetta, secondo gli investigatori. Due
episodi rendono questa ipotesi plausibile. Poco prima dei due raid una
ragazza di Brindisi di 15 anni ha denunciato di aver subito
un’aggressione e un tentativo di violenza sessuale da parte di tre
stranieri, non identificati. E un cittadino della Guinea ha danneggiato
diverse auto in via Bastioni San Giorgio, di fronte alla caserma dei
carabinieri. Non è facile per gli investigatori capire se le aggressioni
possano avere delle connessioni. Saranno le immagini delle telecamere a
confermare o meno l’ipotesi di razzismo sulla quale si sta indagando.
Intanto, sui social un’ondata di commenti razzisti ha invaso le
bacheche. Il prefetto di Brindisi, Valerio Valenti ha invitato «a
moderare i toni» e ha fatto un appello a «chiunque sia in grado di
fornire testimonianze, aiutando in tal modo gli investigatori a definire
gli esatti contorni della vicenda».