Il Fatto 22.10.18
L’onda nera di Milano: i “nuovi” fascisti a caccia di comunisti e migranti
Tricolori e tartarughe. Un corteo organizzato da Casapound a Milano
Braccia tese al raduno del 29 aprile al cimitero Maggiore per i caduti di Salò
di Davide Milosa
Al
Mac Mahon la Gilda del Giovanni Testori ora è un travestito che
all’angolo con piazza Pompeo Castelli sorride ai clienti. Tempi che
cambiano. Costumi e non solo. Milano laboratorio sociale per l’Italia.
Avamposto da sempre per comprendere ciò che sarà. La politica e i suoi
estremi. Rivoli carsici pronti a emergere e a esondare. Eccolo allora il
neofascismo meneghino che conquista strade e quartieri. Una risacca
nera potente che, iniziata prima delle elezioni del 4 marzo, ancora non
si è fermata. Prende tutto, anche le scuole, oltrepassa i confini del
centro, si prende periferie e provincia: Legnano, Abbiategrasso, Lodi.
Bandierine su una mappa che la Questura tiene costantemente aggiornata.
Milano nera, dunque. Forte del legame di idee con il capo del Viminale
che in città si vede spesso, sempre con scorte e cordoni di sicurezza.
Non c’è solo Matteo Salvini, c’è anche Gianluca Iannone, leader di
Casapound che vive stabilmente in città. E certo, si ragiona in
Questura, la presenza del capo dà fiducia.
Torniamo allora in via
Mac Mahon, tra piazza Prealpi e piazza Pompeo Castelli. Zona rossa da
sempre. Anarchica anche. Qui il 30 aprile 2015, poche ore prima delle
devastazioni del primo maggio, la polizia sequestra mazze e bastoni. Via
De Predis covo rosso. Ora però molto è cambiato, Casapound qui è
arrivata in forze. Ha cavalcato il disagio, ha dato sostegno ai comitati
di quartiere, rubricando a sua battaglia anche la questione degli
sfratti. “Basta stupri vendichiamoci” e poi ancora insulti ai “rossi”. I
muri dei palazzi sono un tazebao privilegiato per annusare i
cambiamenti. Senza contare le azioni criminali. Quella di via
Bramantino. Qui il 15 settembre è stata devastata la scuola di cultura
popolare. Un luogo prezioso per i migranti. Non la pensa così un gruppo,
allo stato ancora ignoto, che nella notte spacca tutto e lascia sui
muri scritte omofobe e naziste, svastiche anche e slogan pro Salvini.
Azione
che, va detto, il ministro ha subito criticato. Non distante dal Mac
Mahon, in viale Certosa che corre veloce verso il cimitero Maggiore, la
buriana nera soffia fastidiosa. In via Pareto, tra birre, strette di
mano vigorose e saluti fascisti. Luogo privilegiato degli Hammerskin,
movimento internazionale al quale quello milanese (il più numeroso in
Italia assieme ai veneti) è legato da anni. Hammerskin e Lealtà e
azione, microcosmo ristretto e iniziatico. Qui, tra negozi di lapidi e
fiori, nel 2007 sorse il centro sociale Cuore nero. Il tempo di fare i
lavori e la notte prima dell’inaugurazione tutto andò a fuoco. Dopo 11
anni ancora non c’è il colpevole.
Nella galassia nera, poi, le
tematiche anti-migranti sono condivise. Il caso della caserma Montello
di via Caracciolo ha dato fuoco alle polveri di un solidarismo nero con
Casa pound e Lealtà azione a puntellare con cortei e manifestazioni i
neo nati comitati di zona. Oggi nella caserma i migranti non ci sono
più. Ma quella protesta è servita a dare forza al proselitismo
neofascista. E poi ci sono le sedi.
Bandierine nere sulla mappa di
Milano: Forza Nuova, Casa Pound, Lealtà e azione, da via Govone a via
Lauria, fino a via Palmieri, quartiere Stadera, non lontano dal
Gratosoglio dove ci sono immobili occupati da gruppi antagonisti. Senza
contare il mondo della scuola. Anche qui la risacca è arrivata. Diversi i
consigli di istituto dove vi è presenza di membri del Blocco
studentesco espressione di Casapound. Si tratta, in particolare, di
istituti tecnici della periferia, tra Lambrate e Quarto Oggiaro. Solo
nel maggio scorso, circa 200 studenti dell’istituto Vespucci per
protestare contro le condizioni di degrado della loro scuola sono scesi
in corteo con bandiere e simboli politicamente ben definiti. Idee
neofasciste vengono propagandate anche allo stadio. Due i luoghi
individuati dalle forze dell’ordine.
La curva Nord dell’Inter e
soprattutto la curva dell’Hockey Milano, dove, durante le partite dello
scorso campionato campeggiavano i simboli di Casapound. È in questo
settore che da poco tempo, gli investigatori hanno fotografato il
ritorno di vecchie conoscenze dei Nar e di Terza posizione. Ultras, e
movida anche. Il fenomeno è recentissimo e viene monitorato dalla
Questura. Si tratta di gruppi di giovani legati all’area nera che girano
per lo più nella zona di corso Garibaldi e corso Como. Spesso hanno
caschi e bastoni e spesso, come successo solo pochi mesi fa, non si
fanno remore ad attaccare ragazzi al grido: “comunista di merda”. Milano
nera e non solo. Visto che la provincia attorno appare solidale.
Abbiategrasso, Legnano fino a Sant’Angelo Lodigiano dove sabato sabato
scorso si è tenuta la festa regionale di Casapound. Tra gli invitati
Gianluca Iannone e l’avvocato Augusto Sinagra, candidato alle politiche
scorse per Casa pound, nonché difensore di Licio Gelli e di alcuni
colonnelli del regime argentino di Videla. Ovviamente non è mancato il
nazirock di gruppi come i Topi Neri e Ddt. È Milano nera.