lunedì 22 ottobre 2018

Il Fatto 22.10.18
L’uomo bianco che spara al nero oggi è l’eroe del momento
Ezio Mauro ripercorre in un reportage inedito la storia di Luca Traini
di Furio Colombo


Forse Ezio Mauro, pur sapendo di avere scritto il libro giusto al momento giusto, non avrebbe mai immaginato che una esuberante serie di festeggiamenti avrebbe celebrato il suo eroe. Nel tempestivo libro di Mauro – L’uomo bianco, Feltrinelli – Luca Traini, che forse non è sano di mente (forse non si può essere razzisti fino al punto di tentare una strage per le quiete vie di Macerata ed essere sani di mente) ma certo è assassino, compare già pronto ad uccidere, con le sue armi, le sue munizioni, le sue convinzioni, la sua auto che deve portarlo a scovare, strada per strada, i colpevoli del processo che lui ha già celebrato: colpevoli in quanto neri, in quanto migranti, in quanto hanno osato cercare rifugio in Italia.
Come in un documentario costruito con attenta rappresentazioni dei luoghi e delle sequenze, Mauro ci fa vedere il muoversi per la città del sicario (qui la parola è giusta, Papa Francesco) mentre si prepara ad uccidere. E intanto una ben documentata voice over ci dice, con il linguaggio di una riflessione triste, amara e profonda, che Luca Traini vive in un mondo, politico, umano, morale, che lo sta spingendo a ciò che sta per fare: appena un nero è a tiro, lui sparerà. Un morto e sette feriti (tutti i feriti sono scampati per caso alla strage). È il tempo in cui in Italia tutti i porti sono stati chiusi per impedire sbarchi di chi cerca un rifugio. È il tempo in cui una certa Sara Casanova di Lodi, diventata sindaca di una città che ha anche dato il titolo a un grande romanzo, proibisce la mensa scolastica ai bambini neri, proibisce persino lo yogurt. E il ministro dell’Interno commenta quasi ridendo: “È ora di finirla con i furbetti”. È il tempo in cui, a Bari, una banda di bulli, in linea con questa cultura italiana, cattura un bambino nero (italiano) di otto anni e lo vernicia di bianco. È il tempo in cui fermano il sindaco di Riace che si è messo in testa di accogliere tutti i migranti e di dividere il pane con tutti. Tutti verranno invece deportati (ordini dall’alto) dovunque staranno peggio. E il sindaco viene arrestato.
Ecco, il libro di Ezio Mauro ci racconta, con il filo teso di un racconto che non si può interrompere, come siamo arrivati fin qui, a partire da Calderoli e Borghezio che sembravano soltanto una triste presa in giro della politica. No, adesso, ci spiega Mauro, la politica italiana è questa.