mercoledì 10 ottobre 2018

La Stampa 10.10.18
Messico, bambini rapiti e donne fatte a pezzi per vendere reni e polmoni
di Emiliano Guanella


La scusa che Patricia usava per far venire le donne a casa sua era che le erano arrivati dei vestiti e dei profumi nuovi, che stava vendendo a prezzi buonissimi.
Varcata la porta, per le vittime, quasi tutte ragazze madri tra i 20 e i 30 anni, era la fine. Juan Carlos, suo marito, le picchiava e violentava e poi si dedicava a tagliarne i corpi, dividendo i resti in sacchi di plastica, mentre reni e polmoni finivano in un frigorifero, tanto che gli inquirenti sospettano un traffico di organi. Una storia piena di particolari macabri. Secondo le testimonianze dei vicini, la coppia era solita camminare per il quartiere, portando a spasso un passeggino, che è stato trovato dalla polizia a casa loro, pieno zeppo di resti umani. Tutto è successo ad Ecapetec, città di 1,5 milioni di abitanti a 25 chilometri da Città del Messico. Una metropoli famosa per la violenza che regna nelle sue strade, la cattiva gestione dei suoi amministratori e la corruzione delle sue forze dell’ordine.
Dove la morte è di casa
Un inferno sulla terra, dove la morte è di casa. Gli inquirenti sono arrivati alla coppia di assassini nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Nancy Huitron, ragazza di 28 anni sparita agli inizi di settembre assieme a sua figlia Valentina, di due mesi. Dopo aver lasciato i due figli maggiori a scuola, di Nancy e delle neonata si sono perse le tracce. I famigliari hanno sparso la voce nel quartiere, fino a quando, testimonianza dopo testimonianza, i sospetti non sono calati sulla strana coppia. L’uomo ha confessato di essere l’autore di altri tre omicidi, ma secondo il giudice a carico dell’inchiesta le vittime potrebbero essere molte di più. Il riconoscimento dei resti umani trovati nella loro casa potrà durare diverse settimane: la maggior parte dei pezzi di cadavere si trova in stato di putrefazione. Gli organismi in difesa dei diritti umani stanno raccogliendo il Dna dei parenti delle donne scomparse negli ultimi anni in città, per confrontarli con i referti.
«Non sono un delinquente»
La piccola Valentina era stata venduta, ma la polizia è riuscita a recuperarla, e da lì è partita una delle piste che hanno portato alla coppia di assassini. I due presentano disturbi psichici, ma secondo i medici legali che li hanno esaminati sono capace di intendere e di volere, e sapevano perfettamente cosa stavano facendo. Non danno segni di pentimento. Al momento dell’arresto, l’uomo ha chiesto di poter farsi una doccia e vestirsi con un abito, perché non voleva essere confuso con un «lurido delinquente». Ora si sta cercando di ricostruire lo schema attraverso il quale venivano commercializzati i resti e gli organi estratti alle vittime. Il caso ha sconvolto la città. Il Messico è, assieme al Brasile, il Paese con il più alto numero di femminicidi dell’America Latina, che è a sua volta il continente dove muoiono più donne. Ecapetec e lo stato del Messico sono l’epicentro del problema, con cifre che superano la scia di morti di Ciudad Juarez, la città sulla frontiera con gli Stati Uniti, dove dal 1995 al 2003 sono state uccise più di 400 donne.
L’impunità totale
Le vittime sono sequestrate, violentate e uccise in pieno giorno, mentre vanno al lavoro o lasciano i figli a scuola, in un clima di totale impunità. O muoiono a causa della violenza domestica, spesso nel silenzio di vicini e famigliari. Le cifre ufficiali parlano di 63 vittime nel 2017, ma si sospetta che siano molto di più. Nei primi quattro mesi dell’anno sono scomparse 207 donne. Secondo il giornalista Humberto Padget, autore del libro inchiesta «Las muertas del Estado» (Le morte dello Stato) le donne uccise nella regione possono essere di dieci volte superiori a quelle contabilizzate nel peggior periodo di Ciudad Juarez. In genere, meno del 20% dei casi di violenza sulle donne viene denunciato. Ecapetec è attraversata da un canale d’acqua sporca e nauseabonda. Nel 2014, l’acqua nera cominciò a esondare allagando le strade vicine; quando i tecnici del Comune andarono a pulire il canale, trovarono decine di cadaveri femminili intrappolati nei condotti. Donne scomparse da tempo, ma che la polizia non aveva mai cercato veramente.