La Stampa 10.10.18
Un polo italiano delle navi militari con Fincantieri e Leonardo unite
I due gruppi potenziano e rifondano la joint-venture Orizzonte Sistemi
di Luigi Grassia
Fincantieri
e Leonardo, due grandi gruppi italiani della meccanica, della
tecnologia e della difesa, stringono un’alleanza strategica per creare
un polo nazionale delle navi militari, con cui competere sui mercati a
livello globale. Questo polo partirà da una joint-venture già esistente,
che verrà potenziata e anzi rifondata su nuove basi.
La
jont-venture si chiama Orizzonte Sistemi Navali e resterà partecipata da
Fincantieri e Leonardo con quote rispettivamente del 51% e del 49%
(Fincantieri come socio ha una lieve prevalenza perché le navi sono la
sua vocazione specifica, mentre per Leonardo quello è un ramo di
attività fra altri). La società Osn è impegnata attualmente nella
produzione di fregate Fremm e Horizon per la Marina militare italiana
(entrambi i programmi hanno una controparte francese) inoltre sta
realizzando un’unità da sbarco e supporto logistico e un’unità
cacciamine per l’Algeria. Fincantieri continuerà a svolgere nei
programmi internazionali il ruolo di «prime contractor», cioè di
interfaccia unico verso terzi, mentre Leonardo avrà la responsabilità
del sistema di combattimento e di quelli di comando e controllo.
Così
Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri: «La
collaborazione sempre più stretta fra le due aziende della difesa più
importanti del Paese trascinerà anche lo sviluppo delle eccellenze
tecnologiche delle piccole e medie imprese italiane del comparto».
Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo:«Con questo
accordo il Paese si presenterà in maniera ancora più coesa ed efficace
in un mercato altamente sfidante, valorizzando tutte le competenze di
alta tecnologia che le due aziende sanno sviluppare e che saranno messe a
fattor comune».
Bono ha detto qualcosa anche su Vitrociset,
l’azienda tecnologica italiana contesa tra Finmeccanica e Leonardo e che
di recente Leonardo ha fatto sua esercitando il diritto di prelazione.
Il numero uno di Fincantieri ha chiarito che l’accordo di ieri su
Orizzonte Sistemi Navali non riapre i giochi: «Vitrociset è una
questione separata», ha detto Bono. «A suo tempo siamo stati sollecitati
a prendercene cura per evitare che finisse in mani straniere.
Naturalmente sapevamo che Leonardo aveva il diritto di opzione: lo ha
esercitato, così Vitrociset rimarrà in mani italiane e noi ne siamo
molto felici».