il manifesto 7.10.18
Rom ed ebrei, la memoria delle memorie
Oggi
si tiene la marcia della Pace Perugia Assisi, è un’occasione ideale per
chiedere il cambio della titolazione ’giornata della memoria’ in
’giornata delle memorie’ e per chiedere la prossima attribuzione del
Nobel per la pace a Rom e Sinti
di Moni Ovadia
L’Italia
ha il suo primo monumento dedicato allo sterminio dei Rom e dei Sinti.
Finalmente! È il secondo in Europa, a memoria del Samudaripen il
genocidio del “popolo di genti libere” perpetrato dai nazifascisti
perché colpevole solo di non avere confini, polizie, burocrazie e di
essere pacifico.Venerdì scorso a Lanciano, città medaglia d’oro alla
resistenza antifascista, alla presenza del suo sindaco e del sindaco di
Laterza (per l’occasione le città si sono gemellate) è stata scoperta
una statua dello scultore Tonino Santeusanio che ritrae una donna rom
con fra le braccia la sua creatura e con la gonna impigliata nel filo
spinato nell’atto di liberarla da quella sinistra materia concepita per
richiudere segregare e ferire.
Quando in Germania a Berlino furono
ritrovati i sotterranei della Gestapo, in cui venivano rinchiuse le
vittime dei nazisti per essere, interrogate, essere torturate e
massacrate, le odierne autorità tedesche definirono quel luogo:
Kontaminierte Ort, spazio contaminato. Oggi è giusto per contrasto
definire Lanciano e Laterza città sacre perché con il riconoscimento a
Rom e Sinti della titolarità di vittime del nazifascismo si attribuisce
loro piena dignità di cittadini italiani e d’Europa, si inizia il
cammino finale per cessare ogni forma di oppressione e di
discriminazione nei loro confronti che infettano il nostro corpo
nazionale ed europeo con la ferita purulenta dell’intolleranza e
dell’odio. Il processo per arrivare alla creazione del memoriale è stato
attivato dal professor Santino Alexian Spinelli, docente di cultura
Romanì, musicista ed militante per i diritti ed esponente internazionale
di primo piano del suo popolo, che risiede con la sua famiglia a
Lanciano, da sempre impegnato nella lotta per il pieno riconoscimento
dei diritti della sua gente.
Erano presenti alla manifestazione il
senatore Luigi Manconi direttore dell’Unar, intellettuale che declina
il suo ruolo nelle istituzioni con un diuturno impegno per i
discriminati, il giornalista e scrittore Gad Lerner, Djiana Pavlovic,
attrice, scrittrice e attivista, Gennaro Spinelli, padre di Santino che
fu internato all’età di cinque anni, rappresentanti delle associazioni e
delle istituzioni europee Rom e sinti, esponenti dell’Anpi, studenti e
molti molti cittadini. Un momento particolarmente intenso e
significativo è stata la lettura della lettera della senatrice a vita
Liliana Segre inviata per l’occasione. Le nitide e forti parole di
Liliana Segre hanno fra l’altro sottolineato il colpevole ritardo con
cui il nostro paese ancora non riconosce pienamente il terribile
calvario e sterminio di Rom e Sinti.
In una giornata di grande
significato civile, politico e sociale per la cultura della memoria si è
segnalata l’assenza delle istituzioni comunitarie ebraiche. Ho ragione
di ritenere che ciò sia dovuto alla presenza di Gad Lerner e mia che
siamo guardati con ostilità per le nostre prese di posizione critiche
nei confronti delle politiche del governo israeliano e per il sostegno
ai pieni diritti del popolo palestinese. La mia opinione, a titolo
strettamente personale, è che le comunità ebraiche dovrebbero cessare di
comportarsi come rappresentanze del governo d’Israele, dovrebbero
astenersi dall’infangare con la ridicola e infame accusa di
antisemitismo lanciata all’indirizzo di chiunque non sia in linea con
Nethanyahu ed essere sempre in prima linea con gli oppressi di ogni
dove.
Oggi si tiene la marcia della Pace Perugia Assisi, è
un’occasione ideale per chiedere il cambio della titolazione ’giornata
della memoria’ in ’giornata delle memorie’ e per chiedere la prossima
attribuzione del Nobel per la pace a Rom e Sinti.