il manifesto 4.10.18
Vienna torna in piazza ogni giovedì
Austria.
«Mi sveglio di nuovo in un paese criptofascista», l’appello della
scrittrice premio Nobel Elfriede Jelinek mobilita la società civile
contro il governo nero-blu. Protesta ogni settimana come ai tempi di
Joerg Haider. Il ministro dell’Interno Kickl al centro delle polemiche
per le sue derive
di Angela Mayr
VIENNA «Ahi tu
Austria mia! Ci risei!», inizia così l’appello di Elfriede Jelinek, la
più famosa scrittrice austriaca. Il riferimento è alla deriva del 2000
che portò l’estrema destra del defunto Joerg Haider al governo.
L’appello
lanciato a settembre dalla premio Nobel per la letteratura del 2004 ha
mobilitato artisti, scrittori, associazioni e società civile che oggi a
Vienna scenderanno in piazza contro il governo nero-blu. Appuntamento
alle 18 al Ballhausplatz. Sarà la prima di una lunga serie di
manifestazioni che negli intenti dovrebbero ripetersi ogni giovedì, così
come era accaduto nel 2000. Non ci sono promotori, la manifestazione si
auto-organizza. Widerstand – resistenza – e Wir gehen bis ihr geht –
Noi camminiamo finché non ve ne andate – le parole d’ordine allora, oggi
di nuovo valide. L’hashtag di convocazione è semplice: «È di nuovo
giovedì» che promette una camminata corteo ogni settimana.
«Mi
sveglio di nuovo in un paese criptofascista» accusa Jelinek. Il pericolo
che si vada in quella direzione è incarnato in primo luogo dal ministro
degli interni Herbert Kickl, della Fpoe, grande amico di Salvini ma con
minore fortuna, nell’indice di fiducia verso i politici risulta al
penultimo posto, mentre la Fpoe nei sondaggi è data al 23%, con un calo
del 3%. Fino a quando il cancelliere Kurz lo potrà ancora tollerare? Si
chiedono sempre più commentatori.
UNA SETTIMANA FA dal suo
ministero sono state inviate le raccomandazioni alle direzioni della
polizia regionale che indicavano di ridurre le informazioni ai giornali
«unilaterali e negativi» come Standard, Kurier e Falter. Kickl si è poi
dovuto giustificare in parlamento: il documento – ha detto – era stato
confezionato a sua insaputa, un’iniziativa del suo portavoce stampa.
UN
ALTRO CASO è scoppiato grazie alle rivelazioni dal settimanale Falter
che ieri ha pubblicato nuovi atti sulla clamorosa perquisizione di
polizia che il ministro Kickl ordinò contro l’ufficio più delicato del
suo dicastero, quello del Verfassungsschutz (Bvt, il servizio protezione
della costituzione), cioè il servizio segreto interno. Da febbraio
della questione si occupa una commissione d’inchiesta parlamentare oltre
che la magistratura. Compito del Bvt è anche quello di tenere sotto
osservazione l’estrema destra, nella fattispecie anche le
Burschenschaften, le organizzazioni studentesche combattenti legate alla
Fpoe. Un 40% dei deputati della Fpoe dell’attuale parlamento ne fa
parte, insieme a molti dello staff del ministro degli interni. Scopo di
Kickl era ottenere notizie concrete sui dossier riguardanti le
Burschenschaften: quali erano state oggetto di indagine, quali persone,
dove nell’ambito dell’estremismo di destra sono stati infiltrati
inquirenti sotto copertura.
Avendo però ottenuto informazioni
molto scarse, Kickl, che si è avvalso peraltro di una truppa di
poliziotti legati alla auf (il sindacato di polizia legato alla Fpoe),
ha fatto perquisire gli uffici dei servizi segreti requisendo tutti i
documenti e ha sospeso il direttore del Bvt Peter Gridling che in
seguito è stato reintegrato nel suo incarico dalla magistratura.
Chiaro secondo Falter l’intento di stoppare ogni indagine contro l’estrema destra.
Continui
anche gli attacchi alla libertà di opinione. L’esperto giurista della
diaconia Christoph Riedl è stato denunciato per diffamazione
dall’ufficio federale d’asilo dipendente dal ministero degli interni. In
un’intervista al quotidiano Kurier aveva criticato l’arbitrarietà e
l’incompetenza degli Interni nelle procedure d’asilo che «sarebbero più
eque se si tirasse a dadi». La denuncia ieri è stata dichiarata
immotivata dalla procura. Stesso trattamento viene riservato a chi
esibisce striscioni anti Kickl allo stadio durante una partita di
calcio: due giorni fa ai mondiali di bicicletta a Innsbruck, due denunce
per uno striscione anti Kickl.
IERI UN DEPUTATO tedesco dell’Afd
Petr Bystron durante un comizio elettorale a Rosenheim in Baviera ha
promesso di voler fare «piazza pulita come sta facendo il partito
fratello Fpoe. Il primo passo da quando è al governo era una
perquisizione all’ufficio dei servizi segreti interni, e il secondo sarà
farla finita con voi estremisti di sinistra».