il manifesto 26.10.18
Oggi primo sciopero generale contro il governo giallo-verde
Sindacati di Base. Cortei in 10 città, le manifestazioni principali per Cub, Sgb, SiCobas e Usi a Torino e Taranto
di Massimo Franchi
Primo
sciopero generale contro il governo giallo-verde. Lo hanno indetto per
oggi varie sigle del sindacalismo di base: Cub, Sgb, SiCobas e Usi.
L’Usb invece ha manifesto sabato scorso sotto lo slogan
«Nazionalizzare».
Ventiquattrore di astensione dal lavoro per
tutte le categorie: sciopereranno i trasporti (ferroviario, locale e
aereo), la scuola, i servizi, la sanità, le fabbriche, i magazzini e la
pubblica amministrazione.
Non è prevista una manifestazione
nazionale ma tante piazze da Nord a Sud con l’Sgb che punta su Torino
(corte da Porta Nuova alle 9,30) e Taranto (raduno a piazzale Democrate
alle ore 10) come manifestazioni di punta: gli scioperi si legheranno
alla battaglia No Tav in Piemonte e al No all’accordo Ilva per la città
che ospita l’acciaieria più grande d’Europa.
Manifestazioni sono
comunque previste a Roma (piazza Montecitorio ore 9), Milano (largo
Cairoli, ore 9,30), Firenze (largo Annigoni, ore 9,30), Catania (piazza
Stesicoro, ore 9,30).
La piattaforma di appoggio allo sciopero
prevede «l’abrogazione della legge Fornero e del jobs act, eliminare
ogni forma di precarietà, aprire una stagione contrattuale all’insegna
della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, diritto al
lavoro e alla casa, fermare le fonti inquinanti dentro e fuori i luoghi
di lavoro, respingere ogni tentativo di contrapporre lavoratori
autoctoni ed immigrati».
«Ogni giorno tocchiamo con mano che senza
una prospettiva di cambiamento radicale non nascono percorsi
conflittuali e senza conflitto tra capitale e lavoro perdiamo dignità,
salario, diritti – spiega Massimo Betti del Sgb – . Urge attivarci per
far nascere un movimento contro privatizzazioni e le tanto grandi quanto
inutili opere, quello che manca è un vero piano occupazionale per la
messa in sicurezza del territorio nazionale, la difesa e rilancio del
welfare universale, bisogna – continua Betti – ripristinare la
democrazia sindacale nei luoghi di lavoro, quella democrazia che hanno
distrutto per imporre l’innalzamento dell’età pensionabile e la libertà
di licenziamento. Il nesso tra democrazia nella società e nei luoghi di
lavoro, agibilità democratiche e sindacali, conflitto sociale e
sindacale dovrebbe essere la condizione necessaria per il sindacato, per
difendere la forza lavoro e dotarla degli strumenti necessari alla
organizzazione di classe», conclude Betti.
Il Si Cobas appoggia
anche la manifestazione nazionale «internazionalista» in favore dei
migranti di domani a Roma con partenza alle 14 da piazza della
Repubblica con gli studenti protagonisti.