il manifesto 20.10.18
Gaza, Israele schiera i carri armati
Palestina. 30esimo venerdì della Grande Marcia del Ritorno
La colonna di carri armati israeliani schierata ieri intorno a Gaza
di Michele Giorgio
Con
un bilancio di “appena” 115 palestinesi feriti, 77 dei quali colpiti da
proiettili, si è chiuso ieri il 30esimo venerdì della Grande Marcia del
Ritorno a Gaza. Numeri drammatici ma per fortuna inferiori a quelli che
molti si attendevano in una giornata che aveva visto Israele schierare
intorno a Gaza decine di carri armati e mezzi blindati e rendere
esplicita la sua intenzione di lanciare un’offensiva militare. Lungo le
linee di demarcazione si sono ammassati15mila palestinesi per reclamare
la fine del blocco israeliano di Gaza. In diversi punti gruppi di
giovani hanno cercato di aprire varchi nei reticolati.
Ma la
spinta delle proteste è stata inferiore rispetto al venerdì precedente
anche per l’invito giunto dai movimenti islamici Hamas e Jihad a
protestare pacificamente e senza esporsi agli spari dei militari. In
particolare Hamas spinge per portare avanti la trattativa mediata dagli
egiziani per una tregua a lungo termine con Israele. Due giorni fa, con
un annuncio inedito, un dirigente del movimento islamico ha promesso lo
svolgimento di una indagine contro la formazione o cellula armata che a
inizio settimana ha lanciato due razzi verso Beersheba e Tel Aviv.
Con
un bilancio di “appena” 115 palestinesi feriti, 77 dei quali colpiti da
proiettili, si è chiuso ieri il 30esimo venerdì della Grande Marcia del
Ritorno a Gaza. Numeri drammatici ma per fortuna inferiori a quelli che
molti si attendevano in una giornata che aveva visto Israele schierare
intorno a Gaza decine di carri armati e mezzi blindati e rendere
esplicita la sua intenzione di lanciare un’offensiva militare. Lungo le
linee di demarcazione si sono ammassati15mila palestinesi per reclamare
la fine del blocco israeliano di Gaza. In diversi punti gruppi di
giovani hanno cercato di aprire varchi nei reticolati.
Ma la
spinta delle proteste è stata inferiore rispetto al venerdì precedente
anche per l’invito giunto dai movimenti islamici Hamas e Jihad a
protestare pacificamente e senza esporsi agli spari dei militari. In
particolare Hamas spinge per portare avanti la trattativa mediata dagli
egiziani per una tregua a lungo termine con Israele. Due giorni fa, con
un annuncio inedito, un dirigente del movimento islamico ha promesso lo
svolgimento di una indagine contro la formazione o cellula armata che a
inizio settimana ha lanciato due razzi verso Beersheba e Tel Aviv.